1/7 – Introduzione

Azionando l’interruttore della luce di una stanza, di una lampada, o di qualsiasi altro punto luce a nostra disposizione, può capitare che la luce non si accenda o che si accenda per pochi istanti e dopo un leggero scoppio si spenga definitivamente. In questo caso supporre che la lampadina si sia fulminata non è complicato, ma nel primo caso, quando semplicemente la luce resta spenta, come possiamo capire se effettivamente la lampadia è bruciata ?

Con le vecchie lampadine ad incandescenza non era difficile comprendere quando la stessa fosse bruciata. Bastava metterla in contro luce per notare la rottura del filamento.

Le lampadine di nuova generazione, per lo più opaline, sono quasi impossibili da controllare mediante una semplice occhiata in trasparenza, soprattutto per l’assenza del filamento ed anche per il vetro opaco che contraddistingue la maggior parte delle attuali lampadine a risparmio energetico in circolazione.

Spesso il malfunzionamento di una lampadina, inteso come la sua mancata accensione, può dipendere da un banale errato avvitamento al supporto o dal malfunzionamento del portalampade in cui viene inserita. Questo può costarci la sostituzione di una lampadina funzionante qualora non fossimo in grado di determinarne autonomamente la rottura.

Per evitare di dover necessariamente ricorrere all’aiuto di un tecnico elettricista, cerchiamo di imparare a determinare da soli lo stato delle nostre lampadine malfunzionanti per capire quando è il caso di sostituirle.

2/7 Occorrente

  • Multimetro analogico o digitale
  • Portalampade funzionante

3/7 – Tracce visibili di malfunzionamento

In caso di malfunzionamento delle lampadine di nuova generazione non sempre è possibile riscontrare difetti o tracce visibili che ne determinino il malfunzionamento, se escludiamo il semplice fattore di non accensione. In svariati casi, però, è possibile riscrontrare dei difetti visibili a occhio nudo che caratterizzano lo stato di “bruciatura”. Tra i più comuni notiamo l’annerimento dell’opale; la presenza di aloni scuri disomogenei all’interno della lampadina; l’ingiallimento in prossimità della filettatura di collegamento al portalampade. In alcuni casi è possibile determinare la rottura di una lampadina anche semplicemente agitandola per verificare che all’interno non siano presenti componenti distaccati e quindi tintinnanti (come può accadere in caso di lampadine a led composte da piccoli elementi elettronici).

4/7 – Cause di danneggiamento

Generalmente le lampadine sono soggette a rotture dovute ad urti accidentali durante la pulizia o il montaggio e smontaggio di plafoniere, lampade o lampadari. Non di rado possiamo riscontrare veri e propri difetti di fabbricazione. Possono influire nel danneggiamento delle nostre lampadine domestiche anche forme di infiltrazione di umidità localizzate in punti specifici della casa o dovuti a perdite d’acqua all’interno delle pareti. La condensa dovuta a vapori acquei presenti negli ambienti di bagno e cucina potrebbero agevolare il cortocircuito di componenti di scarsa qualità o portalampade male isolati.

5/7 – Verifica del malfunzionamento

Quando segni di bruciatura nella lampadina non sono visibili ad occhio nudo viene solitamente impiegato un multimetro analogico o digitale (tester) per determinare lo stato di efficienza della conducibilità elettrica dei componenti, ma se non si possiedono lo strumento in questione o le capacità adatte ad utilizzarlo, possiamo impiegare un metodo molto più semplice e logico, per testare la nostra lampadina.

Basterà montare la lampadina difettosa su di un portalampada funzionante che presenti lo stesso attacco della lampadina difettosa. In questo caso potremo avvalerci di una lampada già presente in casa. Assicurandoci che la lampada funzioni correttamente, provvediamo a svitare la lampadina funzionante dopo averla spenta, per poi avvitare la lampadina difettosa o bruciata, in modo da avere l’assoluta certezza che il problema non sia riconducibile al portalampade da cui è stata rimossa in precedenza o ad altro genere di malfunzionamento elettrico. Se la lampadina difettosa resta spenta anche all’interno del portalampade sicuramente funzionante allora potremo ritenerla da sostituire.

Ne avremo ulteriore riprova quando, montando la lampadina nuova all’interno del portalampade originario, si accenderà escludendo quindi difetti al portalampada che ospitava la nostra lampadina difettosa.

Se il fenomeno di fulminazione dovesse ripetersi assicuriamoci che non ci siano tracce di umidità o altri agenti esterni sfavorevoli al corretto funzionamento della lampadina e favorevoli a possibili corto circuito.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • Utilizzate guanti isolanti se siete poco pratici di lavori manuali elettrici.