1/9 – Introduzione
Il fico d’India è una pianta originaria delle aree centrali del continente americano ed è da sempre apprezzata per le sue proprietà nutrizionali, essendo ricca di minerali, calcio, fosforo, ferro e vitamina C. È inoltre un ottimo integratore alimentare per il suo alto contenuto di fibre. Oltre al consumo dei frutti freschi, può essere utilizzata per la produzione di marmellate, liquori, succhi. Anche le pale e la buccia dei fichi d’india sono commestibili e vengono utilizzati per la produzione di confetture o conservati in salamoia o sottoaceto.
Di seguito si descriverà come coltivare, senza grandi difficoltà, il fico d’India sulla terrazza o nel giardino di casa.
2/9 Occorrente
- pianta di fico d’India
- vaso di grandi dimensioni
- terreno ghiaioso e sabbia
- teli per riparare la pianta d’inverno
- guanti
- cesoie
3/9 – Varietà di fico d’India
In Italia esistono diverse varietà di fico d’India con frutti rossi, verdi e gialli. La pianta è coltivata prevalentemente nel Mezzogiorno ed in Sicilia è diventata una coltura tradizionale.
Il fico d’India riesce a sopravvivere bene anche in terreni aridi perché immagazzina notevoli quantità di acqua all’interno delle pale che rappresentano il fusto e la struttura portante della pianta, di forma ovale e appiattita.
Le piante possono raggiungere anche i cinque metri di altezza e le pale possono avere una dimensione e uno spessore significativi e, grazie proprio a questa loro struttura, possono essere coltivate lungo un confine per delimitarne la proprietà.
4/9 – Periodo di fioritura
La coltivazione del fico d’India non presenta grandi difficoltà: basta seguire piccoli accorgimenti e avere cura della pianta in modo costante.
Il periodo di fioritura è in primavera: in questo periodo compariranno sulla cima delle pale dei bellissimi fiori gialli che avranno al loro interno il piccolo frutto del fico che maturerà definitivamente ad agosto.
5/9 – Ristagni di acqua
Questa pianta ama i luoghi soleggiati e riparati dal vento e rifugge dalle temperature troppo rigide: temperature prolungate al di sotto di 0 °C ne condizionano la produttività e possono portarle al deperimento. In zone con climi invernali rigidi è bene optare per la coltivazione in vaso da posizionare in zone riparate, esposte a sud e a ridosso di muri; nel caso di coltivazione in piena terra è bene riparare la pianta e il terreno con coperture adeguate. Si adatta anche ai terreni poveri, ma nella coltivazione in vaso o in giardino è opportuno utilizzare un terreno misto e ben drenato, con molta sabbia e ghiaia grossolana, al fine di eliminare l’acqua in eccesso. È bene infatti evitare sempre ristagni di acqua e l’uso di sottovasi.
Va annaffiata regolarmente durante la fase di impianto e nei mesi di novembre e dicembre può necessitare di concimazioni di solfato potassico.
6/9 – Eliminazione dei fiori sbocciati
Un’operazione importante è la “scozzolatura”, ossia l’eliminazione dei fiori sbocciati in primavera, in modo da dar vita a frutti ottenuti ad inizio inverno, dalla seconda fioritura che avviene generalmente in piena estate, più grossi e dal sapore migliore.
7/9 – Raccolta dei frutti
La raccolta dei frutti deve effettuarsi con guanti adatti e cesoie per evitare di pungersi o ferirsi. Dopo la raccolta, i frutti dovranno essere lavati e tagliati, in modo da asportare la parte esterna ricoperta dalle spine, quindi mangiati oppure conservati in frigorifero, pronti per ulteriori usi ed elaborazioni gastronomiche.
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9/9 Consigli
- attenzione alla raccolta e al taglio dei frutti perchè può essere molto difficile e fastidioso estrarre le spine dalle mani