1/8 – Introduzione
Il Jasminum nudiflorum, anche detto Gelsomino di San Giuseppe, fu introdotto in Europa soltanto nel 1844 e deve il suo nome al fatto che fiorisce in primavera e, in particolare, attorno al 19 marzo o giorno di San Giuseppe. È un rampicante vigoroso che durante gli inverni miti, raggiunge nel giro di poche settimane il secondo piano di una casa. Nella guida seguente si spiega come coltivare questo arbusto di origine asiatica, dai fiori di colore giallo: è una pianta molto rustica, tanto che può resistere all’esterno durante tutto l’anno, con rami verdi, angolosi, lunghi fino a 2 m, e foglie di colore verde chiaro.
2/8 Occorrente
- pianta di gelsomino di San Giuseppe
- vaso grande
- terriccio arricchito di humus
- graticcio
- ormoni radicanti
3/8 – La riproduzione
La riproduzione avviene per talea: esse si prelevano a ottobre, tagliando le estremità dei rami giovani a 10-15 cm di lunghezza, si eliminano le foglie alla base della talea e la si pianta in un composto di terra miscelata a sabbia; inoltre, si consiglia l’uso di ormoni radicanti e di mantenere la temperatura costante intorno ai 20 °C, il terriccio dovrà essere sempre umido. Quando le talee avranno radicato, saranno pronte per essere interrate in un vaso.
4/8 – Il terreno o il terriccio
Il terreno o il terriccio da vaso, devono essere ricchi di humus e non troppo asciutti. In merito ai contenitori, la scelta migliore è utilizzare grandi vasi posizionati su supporti piuttosto alti, in modo che i rami possano ricadere a cascata oppure posizionare la pianta vicino a un muro con un graticcio, a cui si fisseranno i rami mano a mano che crescono. Per quanto riguarda parassiti e malattie, gli afidi che infestano i giovani germogli e le cocciniglie che formano placche cerose bianche su rami e foglie sono i nemici più frequenti del gelsomino di San Giuseppe.
5/8 – L’esposizione
Relativamente all’esposizione, la pianta deve trovarsi in posizione soleggiata o a mezz’ombra: questo gelsomino tollera bene anche l’ombra, ma in questo caso la fioritura sarà ridotta. Poiché fiorisce all’inizio della primavera, la pianta deve essere protetta dai venti freddi, che potrebbero danneggiarne gemme e fiori; a parte questo piccolo accorgimento, il gelsomino di San Giuseppe sopporta bene il gelo invernale.
6/8 – L’innaffiatura
Per quanto riguarda l’innaffiatura, dopo la messa a dimora, il gelsomino di San Giuseppe necessita di abbondante acqua; successivamente, da marzo a settembre, sottoporlo a innaffiature regolari badando che il terriccio del vaso rimanga sempre umido, ma evitando i ristagni. Prima dell’inizio dell’inverno, innaffiare copiosamente, sarà poi sufficiente l’acqua derivante dalle precipitazioni piovose. In autunno, si consiglia sempre di rinnovare lo strato superficiale del terriccio.
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8/8 Consigli
- Ogni 3-4 anni rinnovate la pianta tagliando tutti i rami alla base.