1/7 – Introduzione
Durante il periodo di Natale, nelle vetrine dei fruttivendoli delle grandi città, specie al nord, e particolarmente a Milano, capita di vedere esposti dei frutti curiosi, simili a ciliegie gialle o arancio, lucide, carnose. L’involucro a palloncino che le conteneva sulla pianta è piegato all’indietro e sembra una corona di foglie secche. Il nome physalis (dal greco “physallis” che vuol dire bolla) è stato imposto a questo genere con riferimento all’involucro sottile e rigonfio che racchiude il frutto. Sono piante erbacee originarie dei paesi caldi e temperati: delle centinaia di specie esistenti, la maggior parte è americana, le altre europee ed asiatiche. Ma ora vediamo come coltivare il physalis.
2/7 Occorrente
- Concimazione
- irrigazione
- potatura
3/7 – Le caratteristiche
Il physalis è una pianta straordinaria sotto molti aspetti, il frutto dalle dimensioni di una ciliegia è racchiuso in una cupola fatta di tante foglie sottili e verdi che diventano marrone chiaro e simili a carta mentre il frutto matura. Questo ha l’effetto di farli sembrare quasi piccole lanterne cinesi. Il physalis è anche legato al pomodoro. È conosciuto con molti nomi, tra cui l’uva spina di Cape e la ciliegia di terra peruviana. Il suo nome botanico corretto, tuttavia, è Physalis peruviana. Il physalis ha un portamento eretto o strisciante con ramificazioni divaricate e foglie alterne e vellutate color verde antico e fiorisce d’estate (da maggio ad agosto) ma con fiori del tutto insignificanti. Le specie eduli sono annuali, fortemente pelose, quasi viscose, con fiori macchiati di viola; le altre sono perenni, glabre. È affascinante seguire in autunno il disfarsi dell’involucro: le prime a guastarsi sono le parti più sottili, in modo che spesso si arriva a vedere in trasparenza il frutto come racchiuso in uno scheletro di nervature.
4/7 – La semina
Puoi comprare i semi nei negozi o anche prenderli dal frutto stesso. Per fare ciò, rompere il frutto e rimuovere i semi con una pinzetta o uno stuzzicadenti. Quindi pulire e asciugare i semi. Quando si coltiva la pianta, si dovrebbe iniziare il più presto dell’anno, idealmente febbraio. Il physalis deve essere seminato in un vasetto sotto una campana di vetro all’inizio di marzo, dopodiché a maggio la piantina si può trapiantare in un vaso più grande o preferibilmente in un fazzoletto di terra del giardino. Usa piccoli vasi da vivaio quando semini i semi e riempili con terriccio normale. C’è chi sostiene che prospera al sole, come in mezz’ombra, ma si consiglia un’esposizione costante al sole e richiede un terreno calcareo o permeabile, ricco di torba e ben lavorato. Il palloncino che avvolge il frutto (bacca) è inizialmente di colore verde, per poi diventare di un colore giallo rossastro quando raggiunge la piena maturazione.
5/7 – La concimazione
Il physalis deve essere concimato ogni 15 giorni mediante un concime liquido che favorirà la produzione di fiori. Questa pianta appassisce ai primi freddi e va tagliata mentre i lunghi rizomi rimangono vivi e rigermogliano, tanto che la pianta potrebbe diventare infestante. Per quanto riguarda l’annaffiatura, queste piante devono essere irrigate abbondantemente durante il periodo caldo mentre diminuire l’apporto di acqua durante l’inverno. Il calice, gli steli e le foglie del physalis, contengono un glucoside amaro, la fisalina, assai attivo nell’aumentare la diuresi e nel promuovere l’eliminazione degli urati. Il physalis è anche consigliato contro i reumatismi e la gotta e come febbrifugo, anche sotto forma di polvere e infuso nel vino.
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7/7 Consigli
- Usa piccoli vasi da vivaio quando semini i semi e riempi i vasi con terriccio normale. Quando lo fai, ci può essere il seme strano che non hai coperto con (molto) terreno.