1/5 – Introduzione
L’erica è un arbusto sempreverde a basso tenore, le cui dimensioni e la forma variano notevolmente a seconda della specie. L’erica comune (Calluna vulgaris) è nativa delle paludi d’Europa e può essere difficile da coltivare in alcune aree secche. Tuttavia, la pianta viene coltivata soprattutto per merito della sua forma spettacolare, per il fogliame e per i fiori. Il fiore di erica appare verso metà estate e permane fino a metà autunno. Di solito, la cura di questo tipo di pianta non dovrebbe includere la potatura, in quanto ciò può disturbare l’aspetto naturale della pianta stessa. Nella seguente guida vedremo in particolare come coltivare l’erica in vaso.
2/5 Occorrente
- Terriccio non calcareo
3/5 – La concimazione
La fioritura di questa specie va da settembre a dicembre e, come tutte le piante in vaso, va concimata per favorirne lo sviluppo e la durata dei fiori. La concimazione deve essere effettuata ogni 15 giorni con concime liquido dall’inizio dal mese di maggio. Le foglie di tutte le specie di erica sono aghiformi e ciò ne riduce la dispersione di liquidi, ma nonostante ciò le annaffiature dovranno essere medio abbondanti utilizzando acqua piovana o acqua distillata, in quanto la pianta teme i terreni calcarei.
4/5 – La temperatura
L’erica preferisce vivere a delle temperature fresche. La specie Gracilis ama la luce intensa ma non i raggi diretti del sole mentre la Hyemalis, predilige la luce media e filtrata. Il terriccio indicato per queste piante, è di tipo non calcareo, ed il pane di terra va mantenuto sempre umido. Generalmente coltivata come annuale, viene scartata l’anno seguente e quindi non si procede ai rinvasi. Se lo si desidera, la si può comunque rinvasare nel mese di marzo utilizzando due parti di torba ed una di sabbia fine. In giardino può dar luogo a splendidi cespugli sempre in relazione alla specie scelta.
5/5 – La propagazione
Per la propagazione, si dovranno prelevare nel mese di marzo delle talee lunghe circa 2,5 cm. Le talee andranno interrate in vasi di piccole dimensioni, o in vassoi, riempiti con un miscuglio di terra composto da 1/3 di torba e sabbia in parti uguali e 2/3 di cocci, in grado di garantire un buon drenaggio ma anche un’umidità costante. Per favorire la radicazione e mantenere un giusto grado di umidità, è bene creare “un’effetto serra” comprendo i vasi con un telo di polietilene trasparente che lasci filtrare la luce. Quando le piccole talee avranno emesso un delicato apparato radicale, è arrivato il momento giusto per procedere al trapianto dal vassoio a piccoli vasi.