1/6 – Introduzione
Il pitosforo è una pianta sempreverde che comprende circa 200 specie, 45 delle quali endemiche della Nuova Caledonia. È un arbusto che trova le sue origini in terre con climi sub-tropicali, come l’Africa, l’Australia, l’Asia e le isole del Pacifico meridionale, ma viene coltivata a scopo ornamentale e per farne siepi anche in Italia. Per crescere sana, necessita di luce e calore ed è per ciò che alle nostre latitudini cresce rigogliosa nelle zone marittime, soprattutto meridionali dove viene impiegata come pianta di tipo ornamentale. Molte specie del pitosforo hanno un gradevole profumo che richiama la dolcezza del miele e della vaniglia, mentre altre emanano un odore di resina più forte. Si tratta per lo più di piante velenose, e bisogna stare attenti se ci sono bambini in giro perché potrebbero ingerire i frutti e i semi rossastri.
Vediamo dunque, con questa guida, come coltivare la pianta del pitosforo.
2/6 Occorrente
- Talea di Pitosforo
3/6 – Piantare il pitosforo
Il pitosforo è una pianta che preferisce dei terreni fertili con un ottimo drenaggio. Tra questi terreni troviamo il terriccio comune e le miscele di torba e sabbia fine. Per ottenere una buona ramificazione delle fronde e delle foglie migliori, è consigliata la concimazione, che va effettuata due volte l’anno per gli esemplari più giovani mentre per quelli adulti è sufficiente una volta sola, in primavera. Per quanto concerne l’annaffiatura, la pianta giovane deve essere bagnata diverse volte alla settimana, se si coltiva in vaso, mentre gli esemplari adulti sopportano bene la siccità anche con le radici un po’ scoperte.
4/6 – Potare le piante
Per una buona chioma la pianta si devono effettuare potature in primavera. Per il pitosforo nel mese di aprile è importante la potatura, che va effettuata con dei tagli poco sopra le nuove gemme spuntate, e accorciando i rami troppo lunghi che tendono ad essere deboli e a portare poche foglie. In giugno il Pitosforo sarà rigoglioso bisognerà quindi fare un secondo taglio cosi da pareggiare tutti i ramoscelli e donare alla siepe un aspetto compatto. Bisognerà fare attenzione alla potatura e curare le siepi tutti gli anni, infatti se la manutenzione sarà trascurata, l’arbusto crescerà liberamente e tenderà a svuotarsi verso la base riempiendosi di rami morti. Se questo dovesse accadere, per rimediare si dovrà intervenire con un taglio deciso, sempre all’inizio della primavera; bisognerà abbassare la chioma a metà della sua altezza, perchée cosi facendo si formeranno delle gemme nella zona più bassa e con esse nuovi rami.
5/6 – Propagare il pitosforo
Per creare delle nuove siepi, si può ricorrere all’uso di talee, per questo, si deve agire prelevando dei rami lunghi circa 10cm dai tronchi più maturi; queste devono essere lasciate radicare ad una temperatura tra i 15°C e i 18°C. Quando le radici saranno nate, bisognerà trapiantarle in vasi non più grandi di 15cm di diametro e lasciarle crescere in una serra fredda per circa un anno; in seguito a questo periodo si potranno trapiantare nel terreno. Si consiglia di lasciare uno spazio di una cinquantina di centimetri tra ogni pianta in modo che questa possa crescere liberamente visto che le radici si allargano molto in orizzontale. Si possono anche usare i semi per propagare questo tipo di pianta, ma in questo caso non servono cure extra nel primo anno, a parte la temperatura che non dovrebbe mai scendere sotto i 15 gradi, e la pulizia dalle cocciniglie che spesso infestano le parti inferiori delle foglie e i rami più giovani impedendo una crescita equilibrata della pianta.
6/6 Consigli
- Se ci dovessero essere foglie infestate da parassiti, rimuovetele subito ed usate un antiparassitario naturale per proteggere il resto della pianta