1/6 – Introduzione
La statice è una pianta originaria dell’Europa, delle regioni mediterranee e dell’Asia, e fa parte sia delle specie annuali che perenni. Dal punto di vista strutturale si presenta con delle graziose infiorescenze, composte da minuti fiori dall’aspetto quasi cartaceo e dai colori molto vivi. Si tratta tra l’altro di esemplari che si prestano per essere essiccati ed adoperati per varie composizioni, poiché i colori riescono a rimanere pressochè inalterati. A tale proposito, nei passi successivi della presente guida troverete alcuni utili consigli su come coltivare la statice.
2/6 Occorrente
- Acqua
- Torba
- Vasi contenitori
- Attrezzi per il giardinaggio
3/6 – Scegliere un terreno fertile
La statice è una pianta adatta soprattutto per decorare dei giardini, e va messa a dimora in spazi molto soleggiati. Inoltre è importante scegliere un terriccio di tipo fertile e leggero che va tuttavia reso ben drenato. Lo scopo in quest’ultimo caso è di mantenere il suolo sempre umido, per evitare che se il clima è molto arido la pianta si possa irrimediabilmente seccare. Per ottimizzare il risultato dal punto di vista del drenaggio, è tuttavia consigliabile interrare a circa cinque centimetri di profondità delle tavolette di torba abbastanza spesse (reperibili nei vivai), in modo che possano assorbire l’acqua delle innaffiature e poi distribuirla gradualmente alle radici durante le ore successive della giornata, specie nel periodo del gran caldo estivo.
4/6 – Interrare i semi
Le specie perenni di statice si ottengono con la semina estiva che deve avvenire in un contenitore o in un grosso vaso. Nello specifico è necessario interrare i semi distanti tra loro di almeno trenta centimetri. Premesso ciò, nell’arco di poche settimane si può notare come le piccole piantine radicheranno velocemente e diventeranno in breve tempo forti e robuste. Durante il periodo di germogliazione dei semi, è tuttavia necessario provvedere a delle abbondanti e quotidiane innaffiature e a proteggere gran parte del terriccio con della torba sminuzzata oppure della ghiaia. Tale accorgimento serve a favorire il rilascio graduale dell’acqua, e quindi a mantenere costantemente umido il terriccio.
5/6 – Praticare la potatura
In estate tuttavia sulla statice è necessario praticare un’accurata potatura che serve ad ottimizzare la fioritura dell’anno successivo. Nello specifico si tratta di eliminare le foglie in eccesso e sfoltire la chioma, in modo che la pianta possa respirare tenendo conto che il gran caldo rappresenta un ostacolo non indifferente da questo punto di vista. Sempre in riferimento alla potatura, il consiglio è di optare per l’uso di una cesoia ben sterilizzata, poiché la pianta seppur forte e robusta è vulnerabile dal punto di vista delle infezioni che se presenti la vedono attaccata da afidi e parassiti.
6/6 – Recidere la statice a fine fioritura
Un’altra caratteristica che si rivela particolarmente utile per chi decide di coltivare la statice, è di recidere a fine fioritura alcuni esemplari che si possono poi essiccare. Per eseguire correttamente l’operazione, pratichiamo un taglio alla base dei fusti dopodichè li poniamo a testa in giù per seccarli, conservandoli in ambienti bui ma caldi e con una discreta ventilazione. Tra i fiori recisi, la statice riveste senza dubbio un ruolo particolarmente importante; infatti, tale condizione permette di dedicargli pochissime cure e nel contempo consente di godere dei suoi colori anche per tutto l’inverno. L’operazione tra l’altro serve come segno di continuità, in attesa della nuova e rigogliosa fioritura dell’anno successivo che dovrebbe essere garantita se l’operazione di potatura estiva descritta nel passo precedente della guida è stata eseguita a regola d’arte.