1/4 – Introduzione
La stella alpina è un fiore protetto; esso è sicuramente quello più famoso dei fiori di montagna. Il suo profumo è tipici di quello che si respira in montagna. È una pianta particolare in quanto è abituata al clima fresco di quei posti per cui è abbastanza difficile da coltivare, ma si può sempre provare. La stella alpina, non essendo una pianta da interno, non va coltivata in casa. Leggendo il tutorial si possono avere dei consigli su come coltivare la stella alpina.
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Per coltivarla al meglio bisogna avere la possibilità di poterla collocare in un luogo dove non patisce il caldo. Successivamente deve essere messa a dimora, anche in piena terra. È opportuno bagnarla soltanto quando il terreno è asciutto. Se la pianta è abbastanza robusta è consigliabile moltiplicarla in primavera in semenzaio. È opportuno coprire la pianta con dei fogli di carta. In questo modo si mantiene l’ambiente al buio e le piantine escono più facilmente dalla terra. Bisogna bagnare le piante fiorite, quando diventano grandi, utilizzando uno spruzzino e bisogna aggiungere anche del concime
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Per tenere bella e sana la pianta bisogna metterla al riparo; essa difficilmente viene attaccata da parassiti. Però la troppa acqua può essere dannosa in quanto causa marciumi; in inverno si può tenere fuori. Bisogna comunque prestare attenzione alle gelate. Attualmente questa pianta ha il suo impiego nel giardinaggio roccioso ed alpino. Generalmente non si riscontrano difficoltà a coltivarla quando la situazione è favorevole. Cioè bisogna piantarla sempre a settentrione su strati leggeri (calcarei), ghiaiosi e ben drenati.
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Tuttavia (a parte la specie Leontopodium alpinum impiegata nel giardinaggio europeo fin dal 1776) soltanto nel 1915 venne introdotta un’altra specie di questo genere: Leontopodium haplophylloides. È una “Stella alpina” a fiore profumato di limone che provenie dal Kansu e dal Szechwan settentrionale. Questa tipologia di pianta cresce spontaneamente in Asia (India, Cina e Giappone) sulle Ande, sulle Alpi europee e sugli Appennini, specialmente quello Abruzzese. L’habitat tipico è senza dubbio una zona arida e montuosa. Dopo la prolungata fioritura le brattee si appassiscono e lasciano i capolini femminili fecondati pronti a far maturare i semi. I frutti sono degli acheni granulosi a forma oblungo-ellissoide. Il pappo di colore paglierino si presenta con setole capillari nei fiori femminili e clavate in quelli maschili.