1/6 – Introduzione
L’alchechengi è una pianta solanacea che solitamente si coltiva come annuale (mentre è pianta perenne), può crescere fino a 60 cm di altezza e i fiori possono variare dal giallo all’arancione e raggiungere i due centimetri di larghezza. I calici, invece, sono di colore arancio scuro con una larghezza che può arrivare fino a 5 cm. La coltivazione di questa pianta non è molto complicata: basta seguire alcune semplici indicazioni. A tal proposito, nei passi di questa guida, vi illustrerò come coltivare l’alchechengi.
2/6 Occorrente
- Semi di alchechengio
- terriccio da vaso
- vasetti da coltura
- trapiantatoio
- concime liquido
3/6 – Procurarsi i semi
Innanzitutto, procuriamoci i semi in bustina che troveremo dal vivaio, in alcuni supermercati e anche online. Il miglior periodo per la semina è a metà inverno. Mettiamo del terriccio in alcuni vasetti inserendo in ognuno due o tre semi senza coprirli troppo, perché hanno bisogno di ricevere luce. Nebulizziamo con acqua e poniamoli vicino ad una finestra però al chiuso, cercando di mantenerli ad una temperatura più o meno costante. Nei giorni seguenti, non è necessaria una vera e propria innaffiatura ma sarà sufficiente una nebulizzazione ogni tanto per evitare i ristagni di acqua che potrebbero far marcire la pianta.
4/6 – Concimare la pianta
Dopo circa tre settimane avviene la germinazione: quando le piantine sono alte circa 6/8 cm, lasciamo in ogni vasetto la più vitale e tagliamo via le altre. In questo periodo iniziamo ad abituare le piante a stare all’aperto per circa 2 ore al giorno aumentando il tempo man mano che crescono. In primavera le trapiantiamo in un vaso più grande o direttamente in terra lasciando una distanza minima di 40 cm tra una e l’altra. Ogni 15 giorni circa è consigliabile dare del concime liquido con alto contenuto di potassio per ottenere dei frutti più abbondanti e gustosi.
5/6 – Evitare il ristagno dell’acqua
L’alchechengi richiede un terreno costantemente umido, quindi durante l’estate deve essere irrigata spesso cercando di evitare, come in precedenza, il ristagno dell’acqua. In autunno, sarà di un colore più intenso il che indicherà che è arrivato il momento di tagliare i rami con i frutti. Il frutto, che è la parte commestibile, può non uscire il primo anno, ma non dobbiamo rimanere delusi perché spesso la fruttificazione arriva dal secondo ciclo vitale. Il suo aspetto è simile ad una ciliegia e il sapore ricorda il lampone: se ben essiccato, dura molti anni. L’alchechengi predilige un’esposizione soleggiata ma non va posizionata direttamente a contatto con i raggi solari perché ciò provoca un essiccamento delle foglie.