1/5 – Introduzione
L’ asparago selvatico contiene una grande quantità di vitamina C, acido folico, caroteni e vitamina B2; inoltre, questa pianta ha degli effetti positivi sulla fluidità del sangue, sulla diuresi e sulla stitichezza: le seguenti caratteristiche lo rendono indubbiamente abbastanza interessante da coltivare e, qualora desideriate sapere come fare ciò, sarà necessario proseguire nella lettura dei passaggi successivi di questa completa guida di giardinaggio.
2/5 Occorrente
- Bacche di asparago
- Letame
- Contenitore alveolare
- Cassone riscaldato
- Sabbia
- Terriccio
- 2 cassette
3/5 – La storia
La coltivazione dell’asparago selvatico risale agli anni dell’Impero Romano e questa specie di vegetale non viene coltivata a livello professionale, ma incontra il favore di numerose persone buongustaie, in quanto la sua parte commestibile (ovvero i turioni, che possiedono un inconfondibile gusto amarognolo) rappresenta l’ingrediente principale di molte pietanze o gli conferisce un tocco di originalità.
4/5 – La procedura di coltivazione
Nel mese di Settembre, le bacche di asparago selvatico si saranno decomposte e risulteranno sparse fra la sabbia: a questo punto, occorrerà mescolare il contenuto della cassetta con una paletta, travasare il tutto all’interno di un’altra cassetta con “10 cm” di terriccio e lasciare quest’ultima all’aperto e all’ombra. Nel mese di Novembre, bisognerà procurarsi “50 gr” di bacche mature di asparago selvatico, trovabili in tutta la Penisola Italiana (tranne che nei luoghi dove l’inverno è troppo rigido), poiché si adegua perfettamente alle diverse tipologie di terreno (sia acido che alcalino) e alle svariate altitudini. Successivamente, occorrerà prendere una cassetta con uno strato di sabbia di circa “5 cm”, collocarci i frutti di asparago selvatico, ricoprire quest’ultimi con ulteriori “5 cm” di sabbia e lasciare il tutto all’aperto e al fresco, in una posizione riparata dai raggi solari.
5/5 – L’impianto
Le piantine di asparago selvatico dovranno essere collocate all’interno di solchi profondi quanto basta per assicurare che il colletto si trovi circa “5 cm” sotto il piano di campo, con una distanza di impianto di “30/40 cm” sulla fila e di “80/100 cm” tra una fila e l’altra. Tra la conclusione di Febbraio e l’inizio di Marzo, saranno spuntate le piantine e andranno sia irrigate che concimate costantemente: quando avranno raggiunto l’altezza di “4/5 cm”, esse potranno essere messe in un vaso, continuando sempre l’irrigazione e la concimazione. Arrivata la stagione estiva e quando le piante avranno raggiunto l’altezza di “15/20 cm”, esse potranno essere trasferite in pieno campo a radice nuda, preferibilmente nel momento in cui iniziano le piogge.
Successivamente al trapianto, sarà necessario irrigare abbondantemente e ricordarsi assolutamente di concimare con il letame o dei composti ben maturi ogni 2/3 anni, senza interrare per evitare di provocare dei danneggiamenti alle radici superficiali delle piante di asparago selvatico.