1/7 – Introduzione
La calla detta anche “giglio del Nilo” o ” donna in camicia”, trae la sua denominazione dal greco “kalos”, ossia “bello”: infatti si tratta davvero di un bellissimo fiore di grandi dimensioni, ornamentale e decorativo. Pur essendo di origine africana la calla, per il suo aspetto estetico, la caratteristica di pianta sempreverde e la facilità di coltivazione, si è rapidamente diffusa in Europa già a partire dalla metà del 1800, introdotta dal botanico tedesco Kurt Sprengel. Dotata di grandi foglie a forma di cuore allungato, la pianta della calla fa sbocciare dei fiori che in realtà non sono altro che foglie modificate, altrimenti dette “spate”. Ma come coltivare le calle? Lo vedremo nei passi appresso descritti.
2/7 Occorrente
- Bulbi e rizomi di calle
- terreno fertile
- innaffiature
- trattamenti antiparassitari
3/7 – Scegliere una zona del giardino in penombra
Le calle amano un’esposizione in penombra, al riparo dalle correnti d’aria. Molte delle specie più rustiche tollerano un’esposizione diretta ai raggi del sole, ma gli esemplari più delicati possono ricevere danno dai raggi solari, mostrando macchie ed ustioni su spate e foglie. Se interrate, scegliere una zona del giardino irrorata dai raggi solari solo nelle ore più fresche della giornata (il mattino), quando questi sono meno intensi.
4/7 – Sospendere le innaffiature in inverno
Il terreno ideale per la coltivazione della calla deve essere fertile, costantemente umido e privo di ristagni. Può essere quindi necessaria la somministrazione ciclica di appositi concimi a base di potassio in primavera ed in estate, quando la maggior parte delle specie giunge a fioritura. Conclusa la fase dell’infiorescenza, si consiglia di sospendere gradualmente le annaffiature, per permettere alla pianta di prepararsi all’inverno. La messa a riposo della calla è infatti un requisito fondamentale, qualora questa sia coltivata in regioni dal clima continentale. Ridurre le annaffiature al termine della fioritura estiva permetterà alla pianta di entrare gradualmente in quiescenza, smettere di produrre nuovi getti e prepararsi all’inverno. Durante questa stagione, le innaffiature andranno sospese significativamente, così come le concimazioni. La pianta dovrà essere inoltre protetta dalle gelate tramite pacciamatura, un particolare procedimento di copertura del terreno in grado di garantire una protezione termica minima. Con l’approssimarsi della primavera, il rizoma della calla inizierà ad emettere nuovi getti verdi e la pianta tornerà a prosperare.
5/7 – Trattare la pianta con un prodotto antimicotico contro i parassiti
Qualora si rispettino le sue necessità in fatto di substrato, temperatura ed esposizione, la calla si rivela una pianta rustica molto resistente, adatta ad ingentilire in maniera perenne bordure e laghetti. Può tuttavia essere colpita da alcune specie di parassiti e marciume del rizoma. Nel primo caso, un trattamento specifico sarà in grado di allontanare afidi, cocciniglia e ragnetto rosso. Nella seconda ipotesi, la pianta inizierà a produrre foglie giallastre ed a deperire velocemente. Per evitare il proliferare della marcescenza e delle infezioni fungine, non soltanto occorrerà applicare uno specifico prodotto anti-micotico ma bisognerà apportare significative variazioni alle innaffiature.
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7/7 Consigli
- Una volta piantati i bulbi, le calle crescono anche senza particolare cura, se trovano le condizioni adatte. Ma si consiglia sempre di verificarne lo stato