1/6 – Introduzione
L’erica carnea è una specie botanica a portamento cespuglioso, che appartiene alla famiglia delle Ericaceae. Cresce spontaneamente tra le rocce dei rilievi montuosi alpini e appenninici. Predilige le temperature rigide, ma necessita di luce intensa. D’inverno produce piccole infiorescenze di colore rosa-violaceo dalla corolla tubolare. Le foglie, piccole e aghiformi, hanno un colore verde scuro, come il rosmarino. Può raggiungere l’altezza massima di venti centimetri e i sottili rami si orientano verso il basso.
Si suddivide in numerose varietà, ciascuna con delle caratteristiche particolari.
I suoi fiori hanno proprietà medicinali e si possono utilizzare per preparare decotti diuretici. Inoltre, svolgono una blanda azione antisettica delle vie urinarie.
È una pianta rustica, facile da coltivare sia in vaso che in piena terra. È perfetta per decorare giardini rocciosi e grandi fioriere.
2/6 Occorrente
- Semi o talea oppure pianta di erica carnea
- Terriccio torboso misto a sabbia, non calcareo
- Acqua piovana
- Solfato di ferro
- Grandi fioriere oppure terreno aperto
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L’erica carnea è una pianta da esterni. La si può coltivare anche in vaso, ma d’estate vive meglio in zone ombreggiate. Richiede una certa protezione dai raggi solari intensi.
Le innaffiatura devono essere frequenti, ma moderate. L’erica, infatti, non sopporta i ristagni d’acqua né i depositi di calcare. Come tanti altri cespugli autoctoni, prospera bene tra pietre e rocce, dove cresce rigogliosa. Il clima deve essere umido e ventilato, piuttosto che secco e afoso.
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Per coltivare con successo l’erica carnea, è importante ricreare un habitat simile a quello naturale. La pianta ha bisogno di un terreno ricco di torba e sabbia, ben drenato con ciottoli e ghiaia.
Eventuali rinvasi si effettuano poco prima della ripresa vegetativa e subito dopo la fioritura.
Gli esemplari nei vasi necessitano di concimazione regolare, a base di solfato di ferro. Questo stimolerà la fioritura ed eviterà l’ingiallimento delle foglie.
Chi preferisce coltivare l’erica carnea in piena terra, deve limitarne la crescita eccessiva e infestante con frequenti potature. La fioritura è abbondante e durevole, se le temperature non superano i 15 gradi centigradi.
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L’erica carnea si riproduce per talea oppure per seme a inizio primavera. Con delle forbici da giardinaggio, si recidono dei rami lunghi circa 15 centimetri. S’interrano in vasi pieni di torba umida e si attende l’emissione delle radici. Durante questo periodo, il terriccio deve sempre essere leggermente umido. Nel momento in cui spuntano i primi germogli, si può mettere a dimora la giovane pianta. La germogliazione indica che l’erica carnea ha sviluppato l’apparato radicale.
6/6 Consigli
- In mancanza di solfato di ferro, porre intorno al fusto dei fondi caffè
- Innaffiare l’erica con acqua piovana