1/5 – Introduzione

L’occhio di pavone è una una delle malattie che colpisce l’olivo, e i periodi più pericolosi sono l’autunno e la primavera. Si tratta essenzialmente di una forma fungina, che si può manifestare anche diversi mesi dopo il trattamento, in quanto va in incubazione. Per fortuna, molti coltivatori sanno che ci sono due rimedi, e pertanto ogni anno nelle suddette stagioni li mettono in pratica per scongiurare la perdita di gran parte del raccolto. Se siete interessati a questo argomento continuate a leggere la guida che segue, dove vi sarà spiegato come combattere l’occhio di pavone dell’olivo.

2/5 – Intervenire in autunno e primavera

L’occhio di pavone si può manifestare sia durante il periodo di formazione delle olive oppure successivamente, quando risultano essere già mature. Il danno peggiore consiste nell’invecchiamento del fogliame, che comincia conseguentemente a cadere, rendendo la pianta spoglia e priva di linfa vitale. Questa malattia è facilmente individuabile, poiché sulle foglie si creano macchie di un colore verdastro o giallastro. Per cercare dunque la soluzione ottimale per combattere l’occhio di pavone, bisogna intervenire nei suddetti periodi autunnali e primaverili, utilizzando alcuni prodotti a base di rame.

3/5 – Usare prodotti specifici

Si tratta nello specifico di un composto altamente efficace che contiene solfato tribasico di rame, con particelle molto sottili e in grado di ricoprire per intero la pianta, proteggendola come una sorta di pellicola. Esperti agricoltori, consultandosi con gli istituiti agrari delle varie zone d’Italia, al prodotto a base di rame aggiungono una sostanza biologica stimolante a base di epitelio animale fluido, che contiene aminoacidi tali da aiutare la pianta a diventare resistente agli agenti patogeni, e quindi in grado di difendersi dall’attacco del fungo generato dall’occhio di pavone.

4/5 – Pulire e concimare il terreno

Oltre al trattamento specifico, è bene ripulire accuratamente l’area circostante specie in inverno, e cioè eliminando con un rastrello foglie secche e olive cadute, specie se presentava prima del trattamento, il sintomo della malattia. Inoltre, in questi frangenti, conviene rimuovere anche gran parte del terreno, aggiungendone eventualmente dell’altro già concimato e con lo stesso grado di acidità, poiché potrebbe verificarsi che qualche foglia o frutto penetrando in profondità ed essendo malato, successivamente tende a marcire distruggendo pian piano la pianta e vanificando tutti gli sforzi fatti per curarla da questa pericolosissima e a volte letale malattia fungina, chiamata occhio di pavone.

5/5 Consigli

  • Esperti agricoltori al prodotto a base di rame aggiungono una sostanza biologica stimolante a base di epitelio animale fluido, che contiene aminoacidi tali da aiutare la pianta a diventare resistente agli agenti patogeni.
  • Questa guida è asolo scopo informativo, perciò chiedete sempre suggerimento a persone esperto nel settore.

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