1/6 – Introduzione
La gommosi del limone è una fitopatologia che può colpire molte tipologie di agrumi. Nella maggior parte dei casi viene provocata da un fungo parassita (la Phytophthora), che agisce in modo rapido e molto dannoso. Quando la gommosi è molto estesa, diventa particolarmente difficile da debellare. Il rischio è inoltre quello che possa diffondersi facilmente anche ad altre piante vicine. In questa guida vi illustreremo come operare una diagnosi precoce e come curare in modo risolutivo la gommosi del limone, restituendo nuova salute a questa coloratissima pianta.
2/6 Occorrente
- Attrezzo per scortecciatura, scala, prodotto a base di sali rameici, etilfosfito di alluminio.
3/6 – Insorgere della gommosi
Primo elemento da considerare è rappresentato dal fatto che la gommosi si manifesta soprattutto nella zona del colletto e delle radici della pianta di limone. Sulla corteccia si formano delle secrezioni gommose, la pinta va incontro a rapido deterioramento e sulla sua superficie si formano dei tagli e delle fessure che, in pochi mesi, determinano la morte della pianta stessa. Anche le radici iniziano a marcire e quindi a fessurarsi in modo irreparabile. La malattia può coinvolgere anche i frutti che assumono cattivo odore e non crescono più, mancando di assumere le normali dimensioni di un frutto di limone maturo. Se viene colpita anche la chioma, le foglie ingialliscono, per poi appassire in poco tempo e cadere. Inoltre, i rami vanno incontro ad un progressivo processo di essiccamento.
4/6 – Intervenire con tempestività
Occorre notare che tutti i sintomi sopra descritti non appaiono contemporaneamente, quindi sarà necessario che, all’insorgere del primo segnale di malattia, la pianta sia sottoposta ad opportuna manutenzione e ad un rapido intervento curativo. Passate all’azione: la prima cosa da fare è scalzare il colletto ed eliminare le parti di corteccia infette, quindi trattate i solchi provocati dalla gommosi applicando al loro interno delle sostanze a base di sali rameici o di etilfosfito di alluminio. Il trattamento deve essere esteso anche alla chioma (anche se non appare infetta), perché in questo modo la si proteggerà da un’eventuale infezione. Ricordatevi di irrorare anche il terreno circostante. Il trattamento sopra descritto avrà successo solo se viene eseguito quando la pianta non si trova in una fase di riposo vegetativo. Ricordate inoltre, come buona regola generale, di evitare ristagni di acqua, in modo che il terreno sia il più drenato possibile per evitare ulteriori infezioni.
5/6 – Rimuovere i frutti malati
Svolto l’intervento di cura sopra descritto, non dovrete fare altro che attendere il buon esito delle vostre cure. Durante questa fase di attesa dedicatevi alla rimozione dei frutti malati già soggetti a quel particolare processo patogeno detto “allupatura”. Il frutto, divenuto molle e ricoperto di muffa color biancastro, emanerà un odore sgradevole e dovrà quindi essere asportato. Alla successiva fioritura della pianta tuttavia, grazie al vostro intervento, torneranno a crescere frutti sani e dall’aspetto davvero perfetto. La gommosi sarà così debellata e voi potrete tornare a “godervi” i vostri bellissimi limoni sani, di un colore giallo intenso e pronti per essere colti.
6/6 Consigli
- Intervenite con i prodotti a base di sali rameici e etilfosfitici al primo insorgere della gommosi, senza attendere che la patologia si propaghi lungo tutta la pianta.