In una fredda giornata invernale, non c’è niente di meglio che riscaldarsi davanti ad un fuoco ardente, ma non tutta la legna da ardere produce gli stessi risultati. Quella di buona qualità, infatti, aiuterà a mantenere più pulito il camino, il quale brucerà la legna in modo più efficiente; in caso contrario, invece, potrebbero verificarsi problemi di fumo, di odore e un rapido accumulo di fuliggine sulle pareti del camino e della canna fumaria. Vediamo allora come scegliere la legna da ardere nel camino e come disporla per avere un fuoco perfetto.
Il fuoco perfetto
Quando arriva l’inverno è importante riscaldare la propria casa in maniera corretta e poco dispendiosa da un punto di vista energetico. Chi possiede un camino sa bene quanto sia affascinante accenderlo e passare un po’ del proprio tempo riscaldandosi attorno ad esso o ascoltando lo scoppiettio della legna che brucia. Accendere un camino è un lavoro che richiede una certa esperienza e delle giuste metodiche al fine di garantire un fuoco costante e duraturo. In questa guida vedremo come scegliere la legna e come disporla per ottenere un fuoco perfetto.
Come scegliere la legna
Tutta la legna da ardere contiene acqua. Il legno appena tagliato può contenere fino al 45% di acqua, mentre quello ben stagionato ha generalmente un contenuto di umidità che si aggira intorno al 20-25%.
Scegliere la legna stagionata
La legna da ardere ben stagionata è più facile da avviare, produce più calore e brucia in modo più pulito. La cosa importante da ricordare è che non devono esserci tracce di acqua prima che la legna brucerà, pertanto se quest’ultima viene tagliata da 6 mesi ad un anno prima, e se correttamente conservata all’aperto, il sole e il vento la renderanno ideale per questo scopo. Se si tenta di bruciare della legna fresca, il calore prodotto dalla combustione dovrà asciugare il legno prima che bruci, consumando una grande percentuale di energia disponibile nel processo. Ciò si traduce in meno calore in casa e un accumulo di acqua acida nel camino.
Per un fuoco perfetto, scegliere la legna dura
Gli alberi hanno densità diverse e sono generalmente divisi in legni duri e teneri: il legno duro pesa circa il doppio di quello tenero e impiega circa il doppio del tempo per bruciare, per cui emette potenzialmente il doppio di calore. Uno dei motivi per cui i legni duri emanano molto più calore dei legni teneri è perché i tronchi densi producono carbone a lunga combustione, che è un’eccellente fonte di calore. A tal proposito, la migliore legna da ardere proviene dai tronchi degli alberi di quercia, corniolo, conifera, acero, betulla e ciliegio.
Scegliere la legna resinosa
Il legno resinoso si accende molto rapidamente ed è ottimo soprattutto per l’avviamento; inoltre, brucia abbastanza rapidamente ed in maniera pulita in quanto produce pochissimi carboni che continuano ad emanare calore anche dopo che la fiamma si è spenta. Ma oltre a tutto ciò, un recente studio ha dimostrato che i legni resinosi producono meno fuliggine e creosoto rispetto ad altri tipi di legno, facilitando così anche la pulizia e la manutenzione del camino. Si tratta, tutto sommato di una tipologia di legno adatta specialmente per soddisfare esigenze di riscaldamento di ambienti grandi situati in zone particolarmente fredde.
Come scegliere la legna per il termocamino
Oggi l’uso in ambito domestico di un termocamino è sempre più frequente, dati i numerosi vantaggi che quest’ultimo comporta. Il termocamino, è in grado di diffondere un calore omogeneo e di asciugare l’umidità in eccesso. Vediamo come scegliere i tipi di legna più indicati per caricare perfettamente un termocamino, suddividendo la legna in due parti: quella che si usa per accendere il camino e quella che si usa per mantenere la fiamma forte e durevole.
Cos’è un termocamino
Un termocamino, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, è un sistema di riscaldamento nettamente economico, gradevole dal punto di vista estetico, a bassissimo impatto ambientale e normalmente sortisce risultati davvero eccellenti. Per conservare la temperatura interna abbastanza alta, chiudi ermeticamente il vetro del termocamino; se invece vuoi semplicemente alzare la fiamma, lascia uno spiraglio libero, anche se per un tempo massimo di due-tre minuti. Infine, ricorda che una maggiore quantità di legna non equivale a una migliore fiamma; infatti in breve tempo, ti accorgerai che è meglio lasciare degli spazi tra i vari ciocchi, così da creare un maggiore afflusso d’aria.
La legna da ardere per un fuoco perfetto
Una tipologia di legname che prende subito fuoco, è il pino o l’abete, tuttavia, è indicato farne un uso moderato per via della tendenza del pino a sporcare la canna fumaria, essendo un legno spesso ricco di resina. La legna migliore per accendere un camino è senza dubbio quella di castagno, che è allo stesso tempo molto sensibile alla fiamma e più o meno economica.
La legna per tenere accesa la fiamma
Per produrre molto calore e mantenere forte la fiamma del vostro termocamino, usa il legno di faggio o di quercia. Entrambe le specie di legname hanno un costo relativamente discreto, ma il risultato finale sarà tale da ripagare appieno le spese; infatti queste due tipologie di legno generano una fiamma che in certi casi può durare anche il doppio di quella data da un tipo di legno qualsiasi.
Come accendere il termocamino
Per accendere un termocamino, inizialmente avvia la fiamma in modo che questa si propaghi uniformemente. La legna che dovrai usare all’inizio dovrà essere secca, pertanto, è consigliabile fare una discreta scorta in estate, in modo da non ritrovarti alle porte dell’inverno con a disposizione solo del legname umido e bagnato.
Come disporre la legna nel camino per avere un fuoco perfetto
Innanzitutto è importante la scelta della legna.
Scegli nella legnaia alcuni pezzi che abbiano diverse misure, ovvero uno molto spesso, alcuni di media misura, e alcuni rametti molto sottili da utilizzare per avviare il fuoco.
È buona norma pulire con attenzione la bocca del camino per rimuovere la cenere residua, qualora fosse presente. Inoltre, accertati che la cappa e la presa d’aria siano abbastanza aperte, altrimenti non si riuscirà ad avviare il fuoco e si libererà il fumo in tutta quanta la stanza. Posiziona il pezzo più grande nel fondo del camino parallelamente al fondo stesso. Questo pezzo sarà un osso duro da far accendere ma, non appena ci riuscirai, sarà quello che resisterà più a lungo.
Crea lo spazio per la carta
Adesso posiziona i rametti in modo che tocchino con un lato il fondo del camino e con l’altro il ceppo precedentemente posizionato. In questo modo, inferiormente si creerà lo spazio necessario in cui posizionare carta (il consiglio è di utilizzare dei fogli di giornale arrotolati a formare una sorta di lettera “O” ed accenderla da un lato, aspettando che il fuoco si propaghi per buona parte della forma, per poi piazzarla sotto i rami tenendola con una pinza da camino) o cubetti di kerosene (quelli della diavolina per esempio) da usare per accendere il fuoco.
Appoggia dunque sui rametti i pezzi di legna con misure intermedie. Posizionando i vari pezzi intermedi in questo modo si verrà a formare una specie di piramide con un giusto spazio sottostante che permette il circolo dell’aria. Attenzione però a non mettere nel camino tantissima legna per evitare di soffocare eccessivamente il fuoco. Con l’ausilio di un giornale, di un ventaglio o semplicemente soffiando, è necessario alimentare il tutto fino a quando i tocchetti non prendono fuoco. È anche possibile mantenere vivo il fuoco, inserendo altri rametti se necessario, altrimenti occorrerà attendere che lo stesso divampi uniformemente, per poi aggiungere degli altri ceppi di legno.