1/6 – Introduzione

Il violino è uno strumento adatto alle orchestre, nella sua forma tradizionale, ma è stato acquisito anche dalla musica folk. Col tempo il rock ed altri generi hanno iniziato ad interessarsi alle possibilità di questo bellissimo strumento, tanto che se ne producono anche direttamente di elettrici Se però possediamo un violino e desideriamo attaccarlo ad un impianto dobbiamo attrezzarci un minimo. Con questa guida vi spiegherò come si fa ad elettrificare un violino acustico.

2/6 Occorrente

  • Microfono ad archetto
  • Microfono piezoelettrico
  • D.I. attiva
  • Compressore
  • Equalizzatore
  • Riverbero
  • Mixer
  • Impianto audio

3/6 – Usare un archetto

La prima soluzione è quella di impiegare un microfono ad archetto che si applica sulla tavola armonica del violino e che capta direttamente il suono che esce dalle “f”. Questo tipo di microfoni sono disponibile sia a clip che adesivi, ma ovviamente i primi sono più adatti ad un violino in legno. La qualità del suono è ottima, ma bisogna lavare un po’ col mixer per eliminare l’effetto sintetico che a volte potrebbe essere prodotto dalle casse. Abbinate se possibile un compressore della dinamica ed un po’ di riverbero per rendere il suono più vivo.

4/6 – Usare i piezoelettrici

Un’altra soluzione è quella di impiegare microfoni piezoelettrici a contatto che si attaccano con un adesivo apposito sotto il ponticello o dentro la cassa armonica, passando dalle “f”. Si tratta di microfoni di ottima qualità, leggermente brillanti per suono, molto simili a quelli che si usano per le chitarre acustiche. In caso che si decida di optare per questa soluzione è nel vostro interessa farlo applicare da u liutaio esperto che vi potrà guidare nella scelta del punto preciso di applicazione. Solitamente vengono applicati all’interno di una gommapiuma poliuretanica estremamente leggera che non pesa sul legno e non ha effetti di smorzamento sul suono.

5/6 – Gestire il suono

Una volta elettrificato il violino, si deve imparare a gestire il suono, specie se ci si deve confrontare con un fonico. Si può entrare direttamente nel mixer con un cavo, ricordando che alcuni microfoni hanno bisogno di una alimentazione phantom ( che si attiva son un tasto su quasi tutti i mixer recenti). Se il mixer non ha il phantom power, tenete con voi sempre una D.I. Attiva a pile per non rischiare. Se poi volete gestire completamente il suono, considerate l’uso degli effetti, in particolare di compressori, equalizzatori ed eventualmente un po’ di riverbero. I primi due servono per mantenere naturale il suono come timbrica ed evitare la distorsione, il terzo invece compensa la mancanza dell’acustica ambientale che si ha quando s capta il segnale alla sorgente.

6/6 Consigli

  • Prima di effettuare una scelta definitiva, provate varie soluzioni

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