1/7 – Introduzione

Dopo una violenta ed improvvisa precipitazione, specie se susseguente ad un lungo periodo siccitoso, è possibile che nel prato si formino una o più aree caratterizzate da un ristagno d’acqua, simili a grandi pantani. Il terreno del nostro giardino può infatti apparire già saturo di liquidi ed essere incapace di assorbire la pioggia ricevuta. Eliminare una zona di ristagno non è sempre facile: tuttavia, con un pomeriggio di lavoro e la strumentazione adatta, si può arginare definitivamente il problema.

2/7 Occorrente

  • Badile o vanga
  • palo per carotaggio
  • terriccio con capacità drenante
  • contenitore usa e getta (opzionale)

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L’acqua tende sempre a depositarsi in avvallamenti e conche, quindi se alcune parti del nostro giardino presentano maleodoranti ristagni è segno che il terreno non è perfettamente spianato. Malgrado cunette e dossi possano apparire di altezze e profondità minime, bastano pochi centimetri di differenza per consentire la formazione di una pozzanghera melmosa. Il primo passo per eliminare i ristagni d’acqua consiste proprio nel livellare il terreno del nostro prato.

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Se abbiamo a che fare con un orto incolto può essere sufficiente usare il taglio della vanga per spaccare le montagnette sopraelevate di terra e depositare le zolle, ora sbriciolate, all’interno degli avvallamenti. Il terreno in eccesso assorbirà l’acqua di ristagno, permettendo che questa venga drenata. Per agevolare questo fenomeno possiamo anche usare la vanga per rimescolare la terra delle zone impantanate: spesso l’acqua piovana non può essere assorbita dal terreno perché questo è stato troppo compattato, non consentendo quindi ai liquidi di fluire negli strati più profondi della terra.

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Se invece dobbiamo risanare un prato verde, il nostro intervento dovrà garantire due priorità. Da una parte infatti dovremo drenare il liquido in eccesso e rimuovere la zona di pantano, dall’altra però non potremo lasciare antiestetici “buchi” sulla superficie del giardino. Iniziamo ad operare sulle zolle di prato che si trovano sulla zona soggetta a ristagno: anche se nascoste da fango od acqua melmosa, queste porzioni di prato sono ancora vitali e possono essere tagliate in rettangoli o strisce per poi essere riutilizzate.

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Aiutandoci con una piccola vanga, rimuoviamo quindi le zone di erba e mettiamole da parte. Dopo aver esposto a nudo la porzione di terra sottostante all’area di ristagno, usiamo il taglio della pala o dei paletti di metallo per carotare il terreno e renderlo meno compatto. Man man che procederemo nel lavoro, vedremo che l’acqua di ristagno tenderà a defluire ed essere assorbita dal terreno. Questo processo può essere completato in maniera naturale, aspettando il tempo necessario affinché il suolo assorba l’acqua, ma se vogliamo velocizzarlo possiamo togliere i liquidi in eccesso incanalando l’acqua in contenitori usa e getta come vasetti di yogurt e contenitori di plastica per gelato.

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Dopo aver fatto drenare tutto il liquido, versiamo nell’avvallamento un buon quantitativo di terriccio nuovo. Questo può essere acquistato presso qualsiasi vivaista o negozio di fai da te specializzato in giardinaggio: sinceriamoci che la sua formulazione non sia imperniata solo su argilla, torba o perlite espansa. Questi tre materiali sono infatti idrorepellenti e possono determinare l’insorgenza di ulteriori ristagni. Infine, dopo aver compattato sommariamente il terriccio versato nella cunetta, ricopriamolo con le porzioni di prato precedentemente rimosse.