1/5 – Introduzione
La lampada a carburo è stata in tempi anche remoti un accessorio indispensabile, per chi lavorava in miniera, in quanto illuminava un lavoro che senza una luce sufficiente non poteva essere svolto.
Anche oggi, incredibilmente la lampada a carburo è rimasta l’oggetto più importante per chi lavora sotto terra, come gli speleologici, perché ha una discreta durata ed è economica. Ecco dunque in questa guida, come far funzionare in pochi passi e in maniera corretta e semplice una lampada a carburo.
2/5 Occorrente
- Lampada
- acqua
- carburo
3/5 – Composizione
Far funzionare una lampada a carburo è abbastanza semplice in quanto ha bisogno solo di acqua e del carburo, che consiste in carburo di calcio. Quest’ultimo è una sostanza facilmente reperibile che si presenta sotto una forma solida che di solito viene leggermente spezzettata per essere inserita nel vano destinato ad accoglierla nella lampada. La lampada a carburo è infatti formata da 2 vani, uno inferiore dove c’è il carburo di calcio e uno superiore dove si trova l’acqua. Nel momento in cui l’acqua bagna il carburo si genera l’acetilene, una reazione che fu scoperta nel lontano 1862 da Friedrich Wöhler, un chimico tedesco, e dà vita a una fiamma.
4/5 – Accensione
Tra i due scomparti c’è un tubicino che permette il gocciolamento dell’acqua e che genera quindi la fonte di luce. Rispetto alla lampada a olio quella a carburo genera una luce più intensa e duratura, che riesce quindi a illuminare anche distanze maggiori. Il funzionamento della lampada è permesso da questo tubicino che viene azionato da una sorta di rubinetto, che quindi serve anche a spegnere la lampada stessa. Per accendere la lampada basta avvicinare una fiamma, che si tratti di un accendino o di un fiammifero, e si darà origine a un getto di acetilene continuo che si esaurirà soltanto dopo alcune ore.
5/5 – Funzionamento
Una volta che il carburo si è esaurito nel vano inferiore della lampada sarà necessario prima ripulirla dei residui ed eventualmente salvare i pezzi che invece non sono stati utilizzati.
Aggiungete quindi altri pezzi di carburo ed eventualmente di acqua e potrete riaccendere la lampada. Esistono in commercio altre lampade che si presentano sotto una forma diversa, nel senso che la fonte di luce viene posta sul casco di protezione. Il funzionamento è del tutto simile alla lampada classica ma il vano inferiore viene agganciato a una cintola e da esso parte un tubicino che porta il gas fino a generare la luce. In questo caso il sistema di accensione è quello piezoelettrico.