Come fare decapaggio su legno
Quando si parla di decapaggio ci si riferisce ad una tecnica decorativa e di restauro le cui origini risalgono all'epoca di Luigi XV; oggi molto utilizzata per rinnovare mobili in legno, conferendo un effetto volutamente invecchiato, ma di grande stile. Originariamente la decapatura veniva effettuata per proteggere i mobili dai tarli del legno e prevedeva un trattamento a base di soda, al fine di eliminare vernici e impurità, permettendo l’apertura dei pori e delle venature del legno, successivamente trattato con calce.
Décaper significa dunque letteralmente ‘togliere la copertura’ e ancora oggi per ‘decapato’ si intende un mobile ‘sverniciato’, così da conferirgli un aspetto volutamente consumato e invecchiato. Con questa particolare tecnica, è possibile dare nuova vita e fascino a mobili vecchi e ormai rovinati, oppure conferire un aspetto anticato ad arredi nuovi, come anche a complementi quali oggetti decorativi, cornici, tavoli, pensili della cucina, porte o infissi.
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Per decapé si intende propriamente la tecnica di finitura che lascia intravedere le venature del legno o il colore di una vernice sottostante. Esistono tuttavia diverse varianti a questo stile di rifinitura, giocate principalmente sulla tonalità dei colori: nello stile shabby chic, in quello provenzale e in quello decapato il legno è solitamente ridipinto nei toni del grigio chiaro, del giallo “guscio d’uovo” o del bianco, mentre nello stile provenzale, ad esempio, si è soliti utilizzare colori pastello, come il lavanda e l’azzurro carta da zucchero. In tutte le sue varianti, la tecnica prevede comunque di sverniciare il supporto per far in parte riaffiorare il colore sottostante.
Non si tratta dunque di un procedimento complesso: non sono necessari solventi chimici, né attrezzature tecnologiche. Con un po’ di esercizio e tanto olio di gomito, chiunque può imparare a padroneggiare la tecnica e dare così nuova vita ad arredi e suppellettili.
Materiale necessario
- pennello
- colori acrilici (uno di base e uno di finitura)
- carta abrasiva a grana fine
- carta abrasiva a grana grossa
- candela
- cera per mobili o finitura acrilica opaca all'acqua
Istruzioni
Per iniziare, è innanzitutto necessario rimuovere eventuali parti metalliche (cerniere, serrature, maniglie ecc.) e ripulire il mobile da eventuale sporcizia e/o residui di vernice vecchia. Per questa operazione ci si può aiutare con della carta vetrata o una levigatrice elettrica, se l’area da trattare è molto grande.
Con tanta pazienza e buona volontà, si finirà così col riportare a legno l’intera superficie. A questo punto è molto importante rimuovere tutta la polvere che si è creata (aiutatevi con l’aspirapolvere, o meglio ancora con un compressore). Conclusa anche questa operazione, è possibile passare la prima mano di colore (quella che farà da fondo) seguendo il senso delle venature del legno. Una volta asciugata la vernice, strofinare quindi della normale cera sbiancata (quella delle candele) sulle parti in rilievo e sugli spigoli del mobile o dell’oggetto che stiamo trattando; infine procedere con la seconda mano di colore.
Quando anch’essa sarà asciutta, è il momento di impugnare spazzola metallica e carta vetrata per grattare via il secondo colore in corrispondenza delle aree ove abbiamo precedentemente steso la cera. In questo modo faremo riemergere il colore di base, a ricreare le venature del legno, ed il nostro mobile assumerà quell’aspetto anticato tanto in voga al momento. Per proteggere le superfici si può infine optare per una finitura realizzata con cera naturale, da stendere con un pennello e lucidare con un panno dopo circa 12 ore di asciugatura, oppure con un protettivo acrilico ad acqua semi-opaco.