1/4 – Introduzione

Se vi state chiedendo perché dovreste fare il compost in casa, la risposta potrebbe essere riassunta con una sola parola: sostenibilità. Il compostaggio fatto in casa consente infatti di limitare i rifiuti organici e di fare in modo di riutilizzarli sotto forma di fertilizzante naturale per il giardino, per l’orto domestico o, ancora, per le piante in vaso sul balcone. In questo modo si riduce sia il materiale destinato a finire in discarica che la produzione dei biogas nocivi per l’ambiente, per non parlare delle emissioni di anidride carbonica derivanti dal trasporto dei rifiuti.

2/4 – Come fare il compost in casa con la compostiera

Per procedere con il compostaggio domestico avrete prima di tutto bisogno di una compostiera, vale a dire un bidone areato dotato di sportelli di accesso, che può essere sia acquistato sia fabbricato. Questo strumento risolverà il problema dei cattivi odori e può essere posizionato ovunque, anche se è preferibile lontano dal sole d’estate e non troppo ombreggiato d’inverno.

3/4 – Quali rifiuti sono necessari per fare il compost in casa

Ci sono dei rifiuti specifici da mettere nel compost? Si possono utilizzare gli scarti della frutta o della verdura (cotta o cruda), formaggi, gusci di uova, salumi, pane, bustine del tè, fondi del caffè, o anche le piante da vaso, residui di erba tagliata e della potatura degli alberi (come rami, scorze di legno, foglie di alberi come querce e pioppi), la cenere, i fazzoletti e i tovaglioli sporchi. Inoltre, possono essere aggiunti anche i residui di carne e pesce, ma ricordatevi di agire con moderazione in quanto questi rifiuti organici potrebbero attrarre animali o insetti indesiderati. Non vanno inclusi nel compost i noccioli, gli involucri delle noci e le ossa, perché si tratta di materiali con lunghi periodi di decomposizione. No anche a fogli stampati o plastificati, stoffa tinta e tetrapak in quanto contengono materiali non biodegradabili.

4/4 – Come preparare il compost in casa

Includete i rifiuti organici nella compostiera sotto forma di piccoli pezzi, e cercare il più possibile di aggiungere la stessa quantità di rifiuti umidi e secchi. Infatti, se il compost sarà troppo umido (dovrebbe comunque risultare idratato ma non deve assolutamente avere liquido ristagnante sul fondo) bisogna aggiungere materiale secco, e viceversa. E’ importante che il compost non rimanga statico, perciò è necessario rivoltarlo periodicamente al fine di ossigenarlo. Dopo circa 4-6 mesi di compostaggio, potrete utilizzare il compost: il risultato sarà un terriccio molto scuro formato da particelle uniformi e dalla consistenza soffice.