1/5 – Introduzione
La tecnica del bonsai, pur essendo tipicamente orientale, è molto diffusa, conosciuta e praticata anche in occidente. Consiste nel lavorare le piante in modo tale che restino sempre di dimensioni ridotte, pur conservando le caratteristiche di una pianta adulta. Non tutti forse conoscono una particolare declinazione della tecnica che si chiama ishizuki, e consiste nell’usare, oltre alle piante, anche delle rocce. Diamo ora inizio a questa guida su come fare un bonsai in stile ishizuki.
2/5 Occorrente
- una piantina (azalea, acero, gelsomino o altro)
- una roccia con scanalature e concavità
- un contenitore lungo e basso
- piombini da pescatore
- argilla e torba
- filo metallico morbido
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L’ishizuki potrebbe definirsi un po’ una tecnica paesaggistica, perché mira a creare un paesaggio sofferto, in cui le piante appaiono abbarbicate alle rocce. Per realizzarla, si possono usare specie vegetali altrimenti poco adatte al bonsai. Quindi la prima operazione da compiere consiste nell’acquisto di una piantina: ad esempio si potrebbero prediligere piantine di azalea, acero, gelsomino, cotogno, o anche cipresso. Ci si deve poi procurare un contenitore lungo e basso, ed una roccia che presenti molte fessure e scanalature. La roccia deve essere compatta e possibilmente porosa. La piantina deve essere giovane, e dobbiamo farla crescere per un certo periodo di tempo in un contenitore alto e stretto.
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Questo servirà a far sì che la pianta sviluppi soprattutto l’apparato radicale. Si passa allora alla realizzazione del bonsai ishizuki, decidendo il modo in cui posizionare l’albero sulla roccia. In questa operazione è importante cercare di ottenere un effetto quanto più possibile naturale. Dopo aver liberato le radici dalla terra, facendo ben attenzione a non danneggiarle, le si deve allacciare alla roccia usando del filo metallico morbido e dei piombini da pescatore. Per rendere il tutto più stabile, si deve creare un impasto di argilla e torba e usarlo per riempire le fessure in cui sono inserite le radici.
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Per rendere l’insieme ancora più compatto, roccia e radici vanno completamente ricoperte con uno strato di fango, e le estremità delle radici che scendono sotto la roccia devono essere accuratamente rivestite di terra. Solo dopoche sia trascorso un anno, le radici possono venire ripulite dalla torba e dall’argilla. La tecnica infatti richiede molto tempo e molta pazienza affinché la pianta radichi nella roccia, e riprenda dunque a crescere. Ora non resta che prendersi cura del bonsai secondo la tecnica tradizionale, usando tutte le accortezze e le procedure richieste. Siamo ormai giunti al termine di questa guida.