1/6 – Introduzione
L’elettricità è presente dovunque nella nostra vita quotidiana: accendere un lume, premere il pulsante di un apparecchio televisivo, mettere in funzione un elettrodomestico, sono diventati gesti quasi istintivi. Malgrado questa familiarità con un’energia che costituisce una delle basi della nostra civiltà tecnica, l’elettricità continua ad essere molto pericolosa. Per evitare dei problemi con la corrente elettrica possiamo installare un interruttore magnetotermico: per chi fosse poco esperto, in questa guida parleremo di come funziona.
2/6 Occorrente
- Interruttore magnetotermico
3/6 – A cosa serve l’interruttore magnetotermico
Per interrompere un circuito elettrico si usa un interruttore di tipo magnetotermico ovvero un dispositivo automatico che nello specifico funge da protezione all’impianto stesso e, nel contempo, tutela le persone addette alla lavorazione e manutenzione di macchinari industriali ad esso collegati. II funzionamento di un interruttore magnetotermico, è molto semplice: infatti, all’interno della scatola che contiene tutto l’apparato elettrico e che si collega ad un contatore/distributore di energia, troviamo delle lamine di metallo (in genere di rame) unite tra loro con un diverso valore di dilatazione termica appositamente studiato dalle case costruttrici.
4/6 – Funzionamento
Questa lama doppia, è interessata dal passaggio della corrente elettrica quindi ha un suo amperaggio e voltaggio ben definito per cui, in caso di sovraccarico di corrente, il calore tende a dilatare le lamine provocando, per reazione, l’apertura del circuito e dei suoi contatti preposti a questa funzione. Man mano che l’intensità di corrente aumenta, anche il calore lo fa in proporzione come è dimostrato dalla legge di Joule, riguardante proprio la suddetta dilatazione dei metalli. Lo scopo di ottenere due valori di dilatazione termica delle lamine è di farle allungare in modo diverso e quindi anche la deformazione avviene lentamente e con una piegatura progressiva. La deformazione viene poi sfruttata per staccare in automatico un apposito gancio precedentemente collegato ad una molla di acciaio in tensione.
5/6 – In caso di cortocircuito
Questa carica avviene ogni qual volta si spegne manualmente l’interruttore generale provocando quindi l’apertura dei contatti. In caso di un cortocircuito questo speciale gancio magnetico si muove tempestivamente e la sua forza agisce principalmente su un apposito nucleo realizzato con del materiale ferroso, collegato a sua volta ad un elettromagnete. Il nucleo mobile in questo caso viene sollecitato da due forze opposte a quella di attrazione verso il magnete e la molla di carica quindi in grado di staccare in modo netto la corrente, con l’apertura del circuito, non appena avverte il pericolo di surriscaldamento. Il funzionamento, è quindi simile all’elettrocalamita, che come sappiamo, per legge fisica prevede che due segni uguali si respingono, mentre se opposti si attraggono.