1/5 – Introduzione

Sempre più famiglie scelgono di acquistare una cisterna per raccogliere l’acqua piovana, acqua che verrà utilizzata per l’igiene domestico o per innaffiare le piante, consentendo un notevole risparmio sulla bolletta del servizio idrico.

Con il passare del tempo o a causa di eventi meteorologici come la grandine, può capitare che il serbatoio subisca irrimediabilmente dei danni, iniziando a perdere acqua. Per quanto sia acqua letteralmente caduta dal cielo, sprecarla è sempre un peccato, soprattutto nei periodi di maggiore siccità. In questa guida vedremo quindi i modi migliori per impermeabilizzare la propria cisterna, riparandone crepe e fori come farebbe un professionista.

2/5 Occorrente

  • Stucco epossidico
  • Cannello ad ossigeno
  • Spatola
  • Tela abrasiva
  • Antiruggine
  • Lamiera di zinco

3/5 – Riparazioni con lamiera di zinco e colla

Per riparare una cisterna di metallo, un primo rimedio è a freddo, e consiste nel procurarsi una lamiera in zinco dello spessore di circa 0,5 mm. Tagliatela con una forbice per il ferro sagomando un quadrato od un rettangolo in base alla grandezza del foro o incrinatura da riparare.

A questo punto, procuratevi della colla epossidica specifica per il ferro, e dopo aver provveduto alla miscela tra il collante e il catalizzatore, cospargetela con una spatola su entrambe le superfici, per poi attenderne l’essiccazione.

Questa tecnica è ideale sia per impermeabilizzare la parte esterna che quella interna della cisterna, e nel primo caso potete successivamente provvedere ad una fase di carteggio perpoi tinteggiare l’intera struttura, o anche solo la parte interessata dal restauro, utilizzando un buon antiruggine.

4/5 – Riparazione con lamiera di zinco e saldatura

Un procedimento alternativo avviene a caldo, dove si utilizza un cannello ad ossigeno con micro-lancia che consente di creare la giusta caloria direttamente sul punto interessato dalla crepa o dal buco, per poi saldare poi una toppa ricavata anche in questo caso, da un lamierino di zinco.

Prima di iniziare con la saldatura, è importante pulire bene le due superfici a contatto; utilizzate una tela abrasiva per rimuovere l’ossido da entrambe le parti, e solo quando appariranno lucide potrete procedere con la saldatura ad ossigeno, senza dimenticarvi di utilizzare della borace in polvere per farla attecchire. Quest’ultimo è particolarmente consigliato poiché essendo a bassa fusione, si scioglie subito e quindi facilita di molto il lavoro.

Una volta terminata l’impermeabilizzazione della cisterna, con dell’altra tela abrasiva, si provvede a lucidare la parte, prima di procedere con una passata di antiruggine, che in questo caso, si rivela importante per prevenire future formazioni di ossido rilasciate dal materiale saldante.

5/5 – Riparazioni di cisterne in polipropilene o polietilene

Se disponete invece di una cisterna in materiali quali polipropilene o polietilene, il modo migliore di riparare una falla non troppo grande è usando sempre una saldatura ad aria calda, e facendo sciogliere una bacchetta di riporto dello stesso materiale. Ne verrà fuori una riparazione pulita e professionale.

In alternativa si può incollare una lamiera con una colla sigillante come il Poly Max prodotto dalla Bostik, appoggiando un peso sulla lamiera per un’intera giornata in modo da far aderire al meglio la colla mentre si secca. Tuttavia è noto quanto la colla non aderisca bene al polipropilene ed al polietilene, per questo il metono iniziare è preferibile.