1/9 – Introduzione
Il fico, inteso come frutto, è tra i più saporiti, nutrienti e ricchi di frutta e fibre che la natura ci offre nel primo periodo autunnale, quello che va da Settembre a metà-fine Ottobre. Le origini di questa pianta sono prevalentemente asiatiche e delle terre dell’antica mesopotamia, in quanto questa pianta necessita di climi caldi, adattandosi comunque a crescere un po’ dovunque, tant’è che anche in Italia, soprattutto quella meridionale, questa pianta viene coltivata con buoni risultati. Avendo delle ottime capacità di adattamento l’albero di fichi cresce spontaneamente, ma per far si che la resa della pianta si massima sia, spesso si rende necessario un innesto. Questa guida vi darà quindi i rudimenti per innestare nel miglior modo possibile un albero di fico.
2/9 Occorrente
- coltellino
- rafia
- mastice
3/9 – Scelta dell’innesto
Il fico può essere innestato in vari modi, i due più conosciuti sono a gemma ed a spacco. Entrambi i metodi sono molto validi, ma ogni agricoltore sceglie il suo preferito. La scelta dell’innesto dipenderà dalle condizioni in cui la pianta si trova e dalla bravura di chi innesta che saprà scegliere inoltre il metodo più idoneo alla costituzione della pianta.
4/9 – Periodo opportuno
L’innesto a gemma (a occhio o a scudetto), consiste nel prelevare un germoglio da un ramo che sia sano e possente, cercando di prendere anche un po’ di corteccia. Si pratica poi un’incisione a T sulla pianta madre e vi si posiziona la gemma prelevata insieme alla corteccia, fissando il tutto con della rafia e proteggendo con il mastice. Nell’innesto a gemma dormiente il periodo giusto è quando inizia il periodo di riposo vegetativo, cioè tra agosto e settembre, mentre l’innesto a gemma vegetante va praticato in marzo od aprile, quando la pianta inizia a vegetare. In allegato a questo passo un’immagine dell’innesto a gemma. Entrambi i metodi sono validi e, come è stato detto prima, la scelta di uno o dell’altro dipenderà dalla condizione della pianta, dal clima e dalla temperatura.
5/9 – Tipologie di innesto
Esiste poi l’innesto a spacco, sempre nel fico selvatico. Questo tipo di innesto in cui si innestano rami che contengono due o tre gemme e non una sola. I rametti si chiamano mazze. Esistono due tipi di innesto a spacco quello comune e quello a corona. Nel primo caso verrà utilizzata una sola mazza, nel secondo almeno quattro. Se la pianta di fico ha una corteccia poco resistente è preferibile praticare un innesto a spacco comune o a gemma.
6/9 – Taglio del rametto
Le mazze si prelevano a forma di penna, cioè hanno la parte finale a forma di una penna. Si taglierà il rametto con almeno tre gemme e la sua lunghezza dovrà essere di almeno dieci centimetri. Si procede poi praticando sul legno della pianta madre un taglio orizzontale in modo da ottenere una superficie del diametro di circa tre centimetri, pronto ad ospitare la mazza, nel caso dell’innesto a corona, mentre in quello a spacco comune i rametti con i germogli andranno inseriti ai lati.
7/9 – Esperienza e pratica
All’esterno si vedranno le gemme ed i rametti si legheranno con cura alla pianta madre con della rafia umida. Si fisserà poi tutto con il mastice. L’innesto a spacco si deve praticare in primavera, quando la pianta inizia la sua vegetazione e la corteccia si stacca più facilmente dal legno. Come potete notare quindi è necessaria un po’ di esperienza e un po’ di pratica, ma seguendo questa guida i risultati saranno fin da subito incoraggianti.
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9/9 Consigli
- Pazienza, precisione e attenzione per non rovinare la pianta