1/6 – Introduzione
Nelle campagne e negli orti di tutta Italia è facile imbattersi in piante da noce molto imponenti, che in alcuni casi possono facilmente raggiungere gli ottanta o addirittura i cento anni. Di aspetto vigoroso con tronco dritto e slanciato, il noce è un albero dal portamento maestoso costituito da foglie caduche. All’interno di questa semplicissima e pratica guida, spiegherò nella maniera più chiara e comprensibile possibile come potare il noce da frutto.
2/6 Occorrente
- Resine cicatrizzanti e protettive
- Sega
3/6 – Tagliare la chioma dell’albero
Dal punto di vista botanico questa pianta è monoica: su di essa infatti, compaiono sia fiori femminili che maschili. Come prendersi quindi cura di un noce e soprattutto, quasi sono le potature da eseguire per mantenerlo in salute? Per iniziare questo processo, bisogna praticare il taglio della chioma dell’albero per cercare di contenere lo sviluppo della pianta; questo non deve essere totale ma al 50%. Successivamente, procedete con il diradamento dei rami che vanno accorciati ma di pochi centimetri (all’incirca quindici), per far rimanere almeno 3 o 4 gemme produttive.
4/6 – Eliminare i rami senza gemme fruttifere
La potatura del noce da frutto favorisce l’attività produttiva della pianta, e deve essere comunque effettuata ogni anno nel mese di febbraio per evitare che l’albero entri nella cosiddetta “alternanza di produzione” che si ripercuote sulla fioritura costante. La raccolta delle noci avviene generalmente nel periodo che va da settembre ad ottobre, e durante questa fase è opportuno stilare una statistica in modo da prepararsi alla potatura dell’inverno successivo, e sapere in anticipo quale parte dell’albero ha bisogno di essere maggiormente potata. Durante questa operazione, vanno comunque eliminati i rami secchi e carenti di gemme fruttifere ovvero quelli con meno di tre. Subito dopo la potatura, è opportuno intervenire ricoprendo le zone sottoposte al taglio con della resina specifica ideale per proteggerle da infezioni e batteri, e anticipare la cicatrizzazione. Questo prodotto tra l’altro viene usato non solo per gli innesti, ma come vedremo nei passi successivi della guida interessa anche l’albero di noce.
5/6 – Praticare la potatura in inverno
L’albero della noce è una pianta da frutto che ha bisogno di molto sole, ma se lasciato crescere liberamente tende ad innalzarsi troppo. Per questo motivo, necessita di una potatura dedita a rafforzarlo e nel contempo a farlo diventare molto produttivo. Il momento migliore per potare questa pianta è la fine dell’inverno, poco prima che inizi la vegetazione primaverile. Tuttavia la potatura deve avvenire in modo leggero, in quanto potrebbero verificarsi problemi di cicatrizzazione che lascerebbero ai parassiti l’opportunità di proliferare con la conseguente perdita dell’albero stesso.
6/6 – Intervenire con un innesto di rami
Con la potatura non sempre si ottengono dei buoni risultati, e quindi è necessario intervenire con degli innesti. Una propagazione vegetativa con questa tecnica consente quindi di ottimizzare il risultato, e con la possibilità di ottenere una serie di vantaggi in termini di produzione del noce. L’innesto è tra l’altro importante effettuarlo nel periodo giusto ed usare prodotti appropriati. In commercio nello specifico esistono dei mastici a base di resine che servono anche a cicatrizzare meglio e velocemente la parte in cui si inserisce il moncone. Il consiglio in merito è di optare per uno già pronto all’uso, ed arricchito con sostanze nutrienti ricavate proprio dai rami degli alberi. Questa caratteristica ne favorisce l’attecchimento e nel contempo funge anche da efficace germicida. Uno dei maggiori inconvenienti che si possono verificare quando si praticano gli innesti vegetativi specie nel noce che è uno degli alberi più delicati presenti in natura, sono rappresentati proprio dai parassiti.