1/8 – Introduzione
Vogliamo ristrutturare un muro e dobbiamo intonacare, però non vogliamo chiamare un muratore professionista? Magari la superficie da trattare è ridotta, oppure vogliamo avere la soddisfazione di fare noi stessi il lavoro? Non è assolutamente difficile, ma occorre sapere bene come agire. In questo modo, creeremo un intonaco che abbia una buona durata e non deteriori nel tempo. Prima di tutto dobbiamo sapere che quel che ci serve è la malta di calce, ovvero un cemento il cui principale legante è la calce. Secondo la struttura del muro vanno applicati diverse stesure. Generalmente, sui supporti tradizionali (mattonelle e pietra), per realizzare l’intonaco si applicano tre strati.
2/8 Occorrente
- Malta a calce
- Cazzuola
- Pezzi di mattoni
- Frattazzo in legno
3/8 – Eseguire il rinzaffo
Il primo strato è il rinzaffo. Quest’ultimo regolarizza la disomogeneità del muro, soprattutto quando è in pietra, per assicurare una buona aderenza per gli strati successivi dell’intonaco. Serve un cemento con una granulometria più grossa e con un altro dosaggio di calce come legante. Gettiamo la malta con la cazzuola contro la parete. La quantità della calce e lo spessore dell’intonaco dipendono dagli avvallamenti. Nei punti in cui il muro è più disomogeneo possiamo inserire anche dei pezzi di mattone. Livelliamo il più possibile la parete.
4/8 – Fare l’arriccio
Appena il rinzaffo sarà completamente asciutto, possiamo passare al secondo strato: l’arriccio. Per realizzare questo strato dell’intonaco usiamo una malta con un dosaggio inferiore di calce come legante, per limitarne il ritiro. Lo scopo è appianare l’irregolarità data dal cemento grossolano del rinzaffo. Inoltre serve a dare impermeabilità e tenuta. Per comporlo dobbiamo prendere una parte di calce e due/tre parti di sabbia, più ovviamente l’acqua. Dobbiamo stare molto attenti a non eccedere con l’acqua per evitare il ritiro del cemento e cavillature nell’intonaco. Stendiamo quindi lo strato di arriccio compenetrando nella scabrosità del rinzaffo. In questo modo daremo alla parete un andatura piana, uniforme e senza ondulazioni. Lo spessore dipende dall’irregolarità del rinzaffo, ma generalmente non è inferiore a mezzo centimetro. Definiamo la superficie dell’intonaco con il frattazzo in legno per non lasciare sbavature.
5/8 – Applicare la calce
Uniamo una parte di polvere di calce viva a tre parti di sabbia, aggiungiamo la calce viva alla sabbia umida e mescoliamo con la pala. La miscela deve essere rastrellata e mescolata continuamente e potrebbe non richiedere dell’acqua extra, a seconda del livello di umidità nella sabbia. Se abbiamo bisogno di aggiungere l’acqua, facciamolo lentamente, mescolando man mano che procediamo. Una volta completata la miscela, dobbiamo lasciarla maturare per circa tre giorni. Indipendentemente dal metodo che scegliamo, quando saremo pronti per utilizzare l’intonaco di calce, questo va battuto e lavorato fino ad ottenere una consistenza bella e soda. Dovrebbe essere così appiccicoso da poterlo tenere capovolto sulla cazzuola senza cadere. Più lavoreremo il composto, più facile sarà l’uso. Aggiungiamo l’acqua con parsimonia, poiché se dovesse essere in eccesso può provocare crepe a causa del restringimento quando l’intonaco di calce viene finalmente utilizzato.
6/8 – Eseguire la stabilitura
L’ultimo strato dell’intonaco è la stabilitura, che ha prevalentemente una funzione estetica. Dona infatti al muro un aspetto ancora più regolare. Si utilizza una malta con sabbia a grana fine e una percentuale maggiore, rispetto all’arriccio, di calce. Il suo spessore non supera generalmente il mezzo centimetro, ma può essere anche inferiore. Questo soprattutto se la malta è ricca di calce e se l’arriccio è molto regolare. Dobbiamo applicarla quando lo strato di arriccio è ancora fresco, così da creare un legame forte tra i due strati dell’intonaco. Abbiamo terminato il nostro intonaco a calce, dobbiamo solo aspettare che asciughi.
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8/8 Consigli
- Bagnamo sempre abbondantemente la parete prima di applicare ogni strato dell’intonaco
- Lavoriamo quando le temperature non sono né troppo alte né troppo basse e quando non c’è troppa umidità
- Finito il terzo strato, nebulizziamo la superficie con dell’acqua
- Aspettiamo almeno 10 giorni prima di lavorare nuovamente sul muro