1/7 – Introduzione

Un percorso rettificato è un vero e proprio “rilievo topografico”, solo che viene fatto senza particolari attrezzature ed è davvero molto semplice e veloce da effettuare. Si tratta, infatti, di una tecnica molto usata nei campi scout, per insegnare ai bambini ad orientarsi laddove non ci sono vere e proprie strade o indicazioni stradali, come ad esempio nei boschi, o se non si dispone di una mappa del posto e sarebbe utile realizzarne una. È un sistema valido, inoltre, per insegnare ai giovanissimi come redigere e leggere una mappa, fondamentali negli spostamenti: virtù che, una volta appresa, potrà tornare utile anche nella quotidianità e persino facilitare determinati tipi di studi. Ma, per quanto semplice, occorrerà imparare la tecnica con cui realizzare questo tipo di rilievo e questa guida potrà tornarvi utile allo scopo. Se poi non siete pratici dell’uso della bussola e di topografia in generale, potranno esservi di supporto alcuni link a contenuti interessanti che vi forniamo in fondo a questa guida.

2/7 Occorrente

  • fogli di carta bianchi
  • fogli di carta millimetrata
  • bussola con gradi (meglio se presente anche il clinometro)
  • goniometro
  • squadretta
  • matita
  • gomma da cancellare

3/7 – Fase preparatoria

Il percorso topografico permette di creare una sorta di mappa, di cartina topografica del luogo in cui vi trovate, realizzata grazie ai rilevamenti che farete proprio voi durante lo spostamento. Innanzitutto, preparate un foglio (o anche più di uno) che andrete a dividere in quattro parti: la prima da sinistra sarà più stretta, perché destinata ad inserire solo le misure delle distanze percorse di volta in volta (ad esempio i metri); la seconda abbastanza larga per inserire le note relative al lato sinistro della strada; la terza di medie dimensioni, dove potrete disegnare simboli e direzioni della strada oltre agli azimut; e l’ultima larga come la seconda, destinata però alle note del lato destro della strada. Stabilite, inoltre, un misura di riferimento approssimativa delle distanze (ad esempio 1 metro = 1 passo lungo), e ripassate rapidamente la legenda dei simboli cartografici e topografici convenzionali più comuni, oppure inventatene di vostri personali (creando una legenda esplicativa per non dimenticare, poi, i significati da voi attribuiti e per permettere anche ad altri di poterla capire ed interpretare).

4/7 – Fase di rilevamento

A questo punto, iniziate pure la vostra escursione con rilievo topografico annesso. Man mano che camminate, riportate fedelmente sul vostro foglio di appunti i metri-passi percorsi, la direzione, quello che vedete alla vostra destra e alla vostra sinistra (in maniera schematica!) e un piccolo schizzo del luogo, sfruttando i simboli precedentemente inventati o imparati. Ogni volta che girate, segnate il numero di metri-passi fatti in quella direzione e tirate una linea orizzontale. Ma come fare a capire che siete arrivati ad una curva? Dovrete farvi aiutare da un’altra persona, mandandola avanti, mentre voi rimarrete fermi, fino all’attimo in cui non la vedrete più. A questo punto fatela fermare istantaneamente e raggiungetela, segnando azimut, direzione e numero di passi-metri percorsi. Procedete così per tutto il percorso. Avrete ottenuto così delle informazioni fondamentali su un tratto del vostro tragitto. Ripetete l’operazione subito prima di ogni curva, segnando, nella colonna centrale, l’angolazione approssimativa in gradi (ossia l’azimut) del Nord rispetto alla strada e ovviamente la direzione della curva (attraverso delle semplici frecce). Alle due colonne destinate alle note, segnate ciò che vedete ai rispettivi lati: alberi, grotte, sentieri ecc. Alla fine, avrete ottenuto tutto il percorso effettuato, riportato su carta lungo una semplice linea retta.

5/7 – Fase di trasformazione

Una volta tornati dalla vostra passeggiata, potrete procedere a trasformare i vostri appunti in una vera e propria cartina topografica dell’area esplorata in 2 dimensioni. Stabilite innanzitutto una scala di lettura, decidendo ogni passo-metro del vostro percorso a quanti millimetri o centimetri dovrà corrispondere sulla cartina. Segnate su di un foglio, meglio se di carta millimetrata, il punto iniziale, ossia il punto di partenza da cui ha avuto inizio la vostra escursione. Segnate poi il Nord, considerando che il bordo verticale del foglio corrisponde proprio all’asse Nord-Sud, mentre quello orizzontale all’asse Est-Ovest. Procedendo alla lettura dei vostri rilevamenti e ricordandovi di partire dal basso, iniziate a disegnare il primo tratto di percorso secondo la direzione e l’azimut indicato nelle note, aiutandovi con un goniometro e una squadretta. Procedete così per ogni riga delle vostre note. Una volta terminato di tracciare le varie linee, procedete ad arricchire la vostra mappa, mediante i simboli topografici, con tutti quei particolari che avevate segnato nelle colonne per le note del lato destro e sinistro (rispettate, ovviamente la prospettiva quando andrete a sistemare i simboli). Non dimenticate, infine, di indicare la scala di riduzione in calce alla cartina.

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7/7 Consigli

  • Prima di iniziare a disegnare la vostra mappa, cercate di intuire in che direzione si estenderà la vostra mappa, così da poter segnare come punto iniziale quello totalmente opposto.
  • In fase di trasformazione, potrà aiutarvi sapere che dovrete sistemare il vostro goniometro a destra della squadra se la misura dell’azimut è compresa tra 1° e 180°. Per angolazioni superiori, invece, dovrete sistemare il goniometro a sinistra della squadra.
  • Se siete in possesso di una bussola con clinometro, potreste riportare nelle vostre note anche i cambi di pendenza del vostro percorso, da riportare, poi, sulla cartina topografica che andrete a creare, per renderla ancora più completa.

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