Come restaurare un tavolo di legno
Restaurare un tavolo in legno può sembrare un intervento complesso. In realtà, con qualche piccola dritta, l’operazione si rivela davvero alla portata di tutti, oltre che capace di regalare grande soddisfazione. Basta armarsi di tanta pazienza e vedrete che anche il tavolo più vecchio potrà tornare a nuova vita e far bella mostra di sé nella vostra sala da pranzo, insieme alle sedie e a un bel vaso di vetro. Un’ottima idea anche se cercate un arredamento rustico.
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Prima di iniziare il lavoro vero e proprio, è tuttavia necessario organizzare lo spazio di lavoro: bisognerà infatti scegliere un luogo ben ventilato e sgombro di mobili e oggetti che potrebbero intralciarci o restare danneggiati da alcuni dei prodotti che andremo ad utilizzare. Si consiglia dunque di lavorare in un laboratorio, in garage o, se il tempo lo permette, all’aperto; in alternativa, ricordate di aprire tutte le finestre del locale in cui lavorerete e sistemate dei teli di plastica a protezione dei pavimenti.
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Il lavoro inizia quindi con un’accurata pulizia delle superfici, da effettuarsi con una spugna, acqua calda e un po’ di ammoniaca. Quando il tavolo di legno sarà pulito e perfettamente asciutto, si potrà quindi procedere con la fase di sverniciatura, che potrà essere portata a termine con l’ausilio di una levigatrice rotorbitale e tanta, ma tanta, pazienza, oppure aiutandosi con appositi solventi, da stendere a pennello e lasciare agire per 15/20 minuti, in modo che abbiano il tempo di ‘sciogliere’ la vernice. Si consiglia di utilizzare un solvente liquido per trattare il piano di lavoro, mentre per le superfici verticali è meglio optare per solventi in gel o paste.
Trascorso il tempo necessario affinché il prodotto agisca, procedere rimuovendo la vernice con un raschietto in plastica. Carteggiare quindi le superfici con una carta vetrata fine, così da eliminare ogni residuo (sempre seguendo la direzione delle venature del legno) e terminare pulendo l’intero tavolo con un panno umido. A questo punto avremo riportato il nostro tavolo al suo aspetto naturale e potremo passare ad occuparci dei danni provocati dal tempo, dall’incuria e dai tarli. Per eliminare questi sgraditi ospiti sarà infatti necessario eseguire un trattamento specifico: l’olio di lino cotto diluito con essenza di trementina o acquaragia solitamente si rivela un prodotto efficace anche nella protezione di futuri attacchi; in alternativa si possono usare specifici spray antitarlo facilmente reperibili in commercio.
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Per eliminare le imperfezioni più evidenti e spianare per bene le assi, si interverrà a questo punto con la levigatrice. Terminato anche questo passaggio si procede restaurando i punti danneggiati con l’applicazione di uno specifico stucco per legno (o legno plastico) da stendersi con la spatola (non tralasciate nemmeno i fori dei tarli). Lasciar asciugare e carteggiare nuovamente per eliminare l’eventuale stucco in eccesso o i residui. Passare quindi l’intero tavolo con della carta abrasiva finissima, così da rendere le superfici lisce e setose. Un’ultima passata con la spugna umida e il tavolo è pronto per l’operazione successiva.
La finitura di un tavolo restaurato può essere fatta a cera, con la gommalacca o con vernice finale. Quest’ultima è la soluzione più semplice: basterà applicare la vernice scelta, a pennello o a spruzzo, e lasciare asciugare il tutto. Potrebbe quindi essere la finitura consigliata per chi si approccia per la prima volta al restauro di vecchi mobili, ma è un peccato eseguirla su mobili di valore. Per quanto riguarda invece la finitura a gommalacca, si stende a tampone dopo aver diluito il prodotto in una soluzione alcolica. Se si sceglie invece l’ultima opzione, il mordente acrilico restituirà al legno la sua tinta originaria, mentre la cera, da stendere quando il mordente sarà perfettamente asciutto, lo renderà lucido e quasi soffice al tatto.