1/6 – Introduzione

Il vasellame in terracotta abbonda nei giardini e all’interno di case rustiche, arredate in modo tradizionale. Questi oggetti sono tanto belli quanto funzionali e, il loro danneggiamento, impone a volte un restauro. In questa guida vedremo nello specifico come restaurare un’anfora di terracotta ma la procedura, che si compone di specifici step, può essere adattata al qualsivoglia oggetto costituito del medesimo materiale. Fortunatamente, tutto ciò che impiegheremo per il lavoro è facilmente reperibile sia nei negozi di belle arti che nelle comuni ferramenta ed il costo medio totale si aggirerà sui 10-15 euro (escluse le spese per eventuali pigmenti o vernici, nel caso in cui l’anfora presentasse dipinti sulla superficie esterna). Vediamo assieme come procedere, in modo semplice, indipendentemente dal proprio grado di manualità.

2/6 Occorrente

  • Pennello di media grandezza con setole dure
  • Colla bicomponente
  • Das terracotta o Das Color
  • Spatole
  • Fresa elettrica per unghie
  • Vernice spray acrilica trasparente opaca o lucida

3/6 – Pulizia meccanica con pennelli, incollaggio e posizionamento dei pezzi

Se l’anfora è rotta, in pochi o molti pezzi, bisogna prima recuperare ognuno di essi per pulirli. La pulizia meccanica va fatta con delicatezza, passando su tutte le superfici danneggiate un pennello medio dalle setole dure. Come sarà facile notare osservando da vicino i pezzi, la terracotta è un materiale poroso che quindi non può essere incollato con il classico cianoacrilato. Essendo anche molto pesante, non è possibile rivolgersi al potere cementante della colla vinilica, che avrebbe un effetto troppo blando. Si rende necessario quindi l’utilizzo di una colla bicomponente, che poi altro non è che resina epossidica a presa rapida. La bicomponente va stesa sulle aree danneggiate, lungo i bordi, ma non bisogna eccedere nelle quantità poiché non perde volume durante l’asciugatura. L’incollaggio dei pezzi può essere fatto in gruppi che vanno posizionati poco per volta gli uni sugli altri, fino a ricomporre l’anfora.

4/6 – Riempimento delle fratture ed integrazione delle lacune

Quando la colla bicomponente sarà perfettamente asciutta, bisognerà osservare l’anfora lungo le fratture e su tutta la superficie esterna. Sono presenti vuoti più o meno importanti? Ecco, le fessurazioni e le lacune che noterete andranno riempite con del Das effetto terracotta o del Das Color. Il prodotto in questione si stende facilmente, tramite spatola, polpastrelli ed acqua, quindi non incontrerete difficoltà nell’utilizzarlo. Non preoccupatevi se, durante l’esecuzione, il lavoro vi sembrerà poco professionale poiché, quando la pasta sintetica sarà asciutta, potrete limarla e conseguentemente lisciare la superficie.

5/6 – Eliminazione delle eccedenze e pittura finale

Attese le dovute 8-20 ore per l’asciugatura del Das (il tempo necessario dipende dalla quantità di prodotto usato come dalla temperatura dell’ambiente circostante), munitevi di una fresa per unghie ed eliminate le eccedenze e le imperfezioni. Pulite bene il vaso con getto di aria che allontani le polveri prodotte (basterà avvicinare all’anfora un phon acceso) e valutate la fase finale del restauro: se l’oggetto è privo di decori, basterà vaporizzare sulla superficie esterna uno spray acrilico trasparente lucido oppure opaco. Se invece l’anfora presenta decori, è opportuno riprendere questi ultimi utilizzando gessetti colorati, tempere, acrilici e acquerelli prima di passare il suddetto spray.

6/6 Consigli

  • Per anfore recenti, di bassa manifattura, procedete senza indugi. Se invece voleste restaurare anfore particolarmente datate e/o finemente decorate, affidatevi alle mani esperte di un restauratore professionista
  • Le eventuali eccedenze di colla bicomponente possono essere eliminate sia con fresa che con carta abrasiva

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