1/5 – Introduzione
La cornice è l’oggetto di arredo definito “il più mobile dei mobili”, poiché è l’oggetto d’ arte più soggetto al gusto personale e quindi spostato e riadattato nel tempo, senza alcuno scrupolo, perché grazie alla sua funzione ornamentale è capace di modificare l’aspetto di una intera stanza. C’è sempre qualche oggetto d’altri tempi che si vorrebbe riportare a nuovo, trovato in soffitta o acquistato in un mercatino, come ad esempio una cornice in legno. In questa guida, si imparerà a restaurare una cornice in legno del primo ‘800, con bordi interni in gesso sagomato e dorato e si imparerà come comportarsi in presenza di fori e fessure provocati dai tarli e con il retro coperto da vecchie carte incollate.
2/5 Occorrente
- antitarlo
- paglietta
- stucco
- cera in stecca
- panno di lana
- cera per mobili
- busta di plastica
- nastro adesivo di carta
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Prima di tutto, con un pennello a punta piatta passare una mano di “sverniciatore” di qualsiasi marca. Far asciugare per qualche minuto, all’incirca 3 o 4. Leggere attentamente le istruzioni sul retro del barattolo dello “sverniciatore”, poiché i tempi di asciugatura potrebbero variare da marca a marca. Pulire la superficie della cornice con una paglietta in acciaio a trama finissima, in modo da eliminare la vernice e non graffiare il legno sottostante. A questo punto, se sono presenti fori o fessure provocati dai tarli, stendere una mano di anti-tarlo. Coprire la cornice con una busta di plastica che si deve sigillare bene con del nastro adesivo di carta, in modo che, durante l’ asciugatura dell’ anti- tarlo, si crei una camera anaerobica all’interno della busta, dove è contenuta la cornice, in modo tale da amplificare l’effetto dell’ anti- tarlo. Quest’ultimo ha dei tempi di asciugatura molto lunghi, all’incirca 48 ore. Comunque è consigliabile leggere attentamente le istruzioni riportate sulla scatola o sul barattolo dell’ anti-tarlo. Un’altro consiglio è quello di effettuare il trattamento in periodi dell’anno in cui sia possibile mantenere le finestre aperte o comunque effettuare il trattamento in locali ben areati, poiché l’anti- tarlo è pur sempre un veleno, e quindi tossico per l’uomo.
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Dopo aver fatto asciugare per bene l’anti- tarlo, eliminare la busta di plastica che ricopre la cornice. Pulire, poi, il retro della cornice: con un batuffolo di cotone imbevuto d’acqua bagnare eventuali carte incollate sul retro e, aiutandosi con un bisturi, eliminarle. Dopodiché, stendere lo stucco da legno con una piccola spatola nelle fessure più evidenti della cornice, e una volta asciutto togliere le eccedenze con il bisturi. Ricordarsi che si sta lavorando su un manufatto in legno, e lo si potrebbe rovinare se si eccede con la pressione della lama. Pulire il tutto con un panno asciutto e un pennello.
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Con una piccola spatola far penetrare, in eventuali buchi di tarli, della cera solida in stecca che una volta indurita dovrà essere lucidata (ricordarsi di acquistare la cera di una colorazione simile al legno che si vuole trattare in modo da camuffarne l’intervento). Per finire, strofinare con un panno di lana della cera per mobili con energia, in modo da rendere lucido e da nutrire il legno della cornice.