1/4 – Introduzione
Spesso si sente parlare di gruppo di continuità, ma cosa sono realmente? In pratica, i gruppi di continuità, sono delle macchine indispensabili in una casa, in un edificio di pubblico servizio come ospedali ecc., per sopperire alle mancanze di energia elettrica. Attraverso il supporto del gruppo di continuità, sarà possibile quindi garantire il corretto funzionamento di luci o di strumenti di cui non possiamo fare a meno. Si tratta, quindi, di un piano d’emergenza davvero utile e fondamentale, per tutti i tipi di utilizzi e di esigenze. Un altro utilizzo importantissimo, è quello di salvaguardare elettrodomestici e apparecchi come computer ecc., anche in caso di abbassamento dell’energia elettrica. Questo tipo di disagio, infatti, può recare gravissimi danni ai vari dispositivi in corrente. Se, tuttavia un gruppo di continuità si guasta, occorre intervenire per ripararle, per cui nei passi successivi, illustreremo la giusta tecnica, il modo, per come riparare un gruppo di continuità.
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I gruppi di continuità, rimanendo continuamente accesi, praticamente 24 ore su 24, sono messi sotto sforzo e, per questo motivo, possono incorrere in guasti e malfunzionamenti. Quando avviene un guasto, esiste una tecnica specifica per ripararli e, nella maggior parte dei casi, vede facile rimedio nella sostituzione delle batterie. I gruppi di continuità, infatti, sono alimentati da accumulatori disposti in serie e collegati ad un caricabatterie.
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Per riparare il nostro gruppo di continuità, come prima cosa, prendiamo un cacciavite e smontiamo la parte esterna dopodiché, sempre con il medesimo attrezzo, svitiamo le viti di sostegno della scatola di contenimento, prestando attenzione a ricordare la giusta posizione di ognuna. A questo punto, bisogna riporre le viti e i componenti delle batterie, nonché i connettori specifici per alimentarle. A questo punto, eliminiamo i connettori collegati con dei morsetti a vite in modo da avere la batteria libera da intralci e pronta ad essere provata. Dopo aver controllato che non ci sia più la resistenza necessaria, provvediamo a metterla da parte e verificare, con lo stesso procedimento, anche le altre batterie.
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Una volta acquistate le batterie nuove possiamo quindi procedere con il processo inverso, ossia riposizionando ognuna di esse nel proprio alloggio, applicare i morsetti con i singoli connettori, ed infine chiudere il gruppo riposizionandolo nella sua calettatura, Dopo questo procedimento, non resta che assemblare nuovamente la copertura totale. Il gruppo di continuità, a questo punto, va messo sotto corrente e, per farlo ricaricare al 100%, richiederà almeno 12 ore. Una volta caricato al massimo, basterà abbassare il contatore generale della rete elettrica per poter controllare e verificare se effettivamente va in funzione automaticamente. Se tutto è a posto, allora significa che abbiamo fatto un buon lavoro e, soprattutto abbiamo risolto il problema evitando di doverne acquistare uno nuovo. Infine, si consiglia caldamente, di sostituire eventualmente i connettori qualora essi si presentino eccessivamente ossidati. L’ossidazione dei connettori, infatti, potrebbe causare la messa in corto delle batterie.