1/6 – Introduzione

Le bambole di plastica sono molto apprezzate dalle bambine, e quelle antiche soprattutto dai collezionisti per il loro valore. Se quindi in cantina ne abbiamo una che non usiamo più perché malridotta e siamo anche piuttosto abili nel fai da te, possiamo farle un accurato restauro. In riferimento a ciò, ecco una guida con alcuni utili consigli su come riparare una bambola di plastica.

2/6 Occorrente

  • Seghetto
  • Filo
  • Colla acrilica o vinilica
  • Tondini di legno
  • Seghetto alternativo
  • Colori a olio o tempere

3/6 – Smontare i vari pezzi

In genere le bambole di plastica attirano particolarmente l’attenzione di grandi e piccini perché hanno braccia, gambe e testa snodabile, oltre agli occhi fatti con un materiale simile al vetro e dei capelli che sembrano quasi naturali. Se uno o più elementi sono piuttosto distrutti, li possiamo riparare in modo veloce per riuscire ad ottimizzare il risultato. Per fare questo lavoro bisogna avere manualità nel maneggiare oggetti delicati, ed anche una certa abilità nello smontare i vari pezzi che compongono la bambola per evitare di romperli irrimediabilmente. Inoltre ci sono sul web dei video dove è possibile vedere passo dopo passo come riparare una bambola di plastica soprattutto se è di un certo valore, anzichè rivolgersi a dei restauratori che cercano delle grosse cifre.

4/6 – Usare della colla vinilica

Dopo aver smontato la bambola, cerchiamo di capire bene quali sono i pezzi che devono essere ritoccati per darle un aspetto come nuovo. Nel caso in cui le pupille hanno una o più lesioni oppure hanno perso parte del loro colore, allora con della colla acrilica o vinilica possiamo riempirle usando uno stuzzicadenti, e cercando di metterne un giusto quantitativo per evitare che un eccesso possa macchiarle. A questo punto bisogna attendere circa 15 minuti, dopodiché le ritocchiamo con dei colori ad olio o a tempera con un pennellino dalla punta molto sottile. Invece se il problema riguarda i capelli perché ne sono pochi, allora prendiamo del filo che si usa per lavorare all’uncinetto, scegliendo con una certa accortezza il colore più simile a quelli della bambola. In tal caso si possono attaccare i fili di cotone direttamente alla radice con della colla, e precisamente inserendola nei forellini già presenti sulla nuca della bambola stessa. Terminata questa prima fase di restauro, vediamo invece nel passo successivo come riparare gli arti.

5/6 – Utilizzare un seghetto per creare un incastro

Adesso ci possiamo dedicare alle altre parti della bambola come ad esempio gambe e braccia che in genere sono unite al corpo con dei piccoli tondini ad incastro, e che vanno rimessi con delicatezza al loro rispettivo posto. Nel caso in cui invece l’incastro è piuttosto consumato, allora conviene prendere l’arto e con l’aiuto di un piccolo seghetto manuale, eliminare la parte ormai consumata e non più utilizzabile. A questo punto con un calibro decimale misuriamo il diametro del foro per permettere l’entrata alla perfezione dell’arto modificato, e con dei tondini preferibilmente di sughero (un materiale più malleabile) ricostruiamo la parte tagliata, dopodichè con una precisione certosina la incastriamo nel foro. Infine il consiglio è di creare il tondino piuttosto lungo e con l’estremità a forma di fungo, in modo che una volta entrato non possa più fuoriesce. Dopo aver terminato tutte le riparazioni la bambola di plastica ritornerà come nuova, e se siamo abili anche nel cucito possiamo farle un bel vestito in modo da esporla in bella evidenza su di una mensola del soggiorno.

6/6 Consigli

  • Smontare la bambola con la massima delicatezza, così da evitare eventuali spaccature.