1/8 – Introduzione
La calcolatrice è uno strumento atto a compiere calcoli matematici. È molto utile per chiunque, ma in particolar modo lo è per gli studenti. Le prime automatizzate furono prodotte all’inizio del ventesimo secolo, precedentemente erano o solo meccaniche o metà e metà. Ne esistono di differenti modelli: ci sono le tascabili, le scientifiche, le finanziarie, quelle da tavolo e via dicendo. Accade molto spesso però, che l’usura, il tempo, o una caduta, possano essere la causa di qualche guasto all’interno del meccanismo. Riparare una calcolatrice è un’operazione talvolta difficoltosa, soprattutto se non si ha dimestichezza con il fai da te e con circuiti e saldatori di qualsiasi tipo. Se non siamo sicuri di riuscire ad agire senza fare ulteriori danni, rivolgiamoci ad un tecnico. Vediamo insieme, nei prossimi passi, come procedere nel modo corretto.
2/8 Occorrente
- pile
- cacciavite
- saldatore a stagno
- cotton fioc
- raschietto
- pennollino dalle setole morbide
- alcool denaturato
- gomma per cancellare
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Innanzitutto è necessario comprendere l’entità del danno e la possibile causa. I motivi per i quali una calcolatrice si guasta, sono fondamentalmente quattro: i circuiti integrati sono guasti, ci sono delle interruzioni di corrente, i contatti si sono ossidati e corrosi, le batterie si sono esaurite. Se il guasto ricade nel primo caso, purtroppo è praticamente impossibile agire da soli, in quanto sicuramente è saltata tutta l’elettronica dello strumento. Nel secondo caso, invece, si tratta molto probabilmente di fili spezzati, di contatti dissaldati, o di elettrodi di contatti rovinati. In questi casi possiamo intervenire in prima persona.
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Prima di procedere con lo smontaggio della calcolatrice, assicuriamoci che il problema non sia riconducibile alla pila esaurita o malfunzionante. Esclusa questa eventualità, apriamo la calcolatrice, svitando le piccole viti presenti sul retro. Rimosso il coperchio posteriore, ci troveremo davanti la tessera madre dello strumento che è di colore verde. Perlustriamola bene, cercando di arrivare a capire la natura del problema. Se notiamo che qualche filo è saltato dalla connessione originaria, non ci resta che procedere con la saldatura avvalendoci di un saldatore a stagno. Procediamo nella stessa maniera se notiamo delle piattine tranciate, delle piste di rame interrotte oppure delle puntine saltate.
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Se invece, aprendo la calcolatrice, notiamo che i contatti sono tutti ben collegati, dobbiamo porre l’attenzione sull’eventuale presenza di componenti corrosi od ossidati. Accade spesso che una pila esaurita, lasciata all’interno per un lungo periodo di tempo, rilasci un liquido capace di rovinare i collegamenti interni. Perciò se notiamo che vi sono dei contatti che presentano dei segni di ossidazione, possiamo rimuovere la ruggine o la patina che si è venuta a formare in tre diverse maniere: possiamo utilizzare una comune gomma per cancellare, un raschietto da maneggiare con molta delicatezza, oppure un cotton fioc leggermente imbevuto di alcool denaturato.
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Se il guasto non dipende né all’interruzione elettrica, né all’ossidazione, proviamo semplicemente a spolverare i contatti con un pennellino dalle setole molto morbide e soffiamo leggermente su di essi. Rimontiamo, quindi, la calcolatrice e testiamone il funzionamento. Se il problema persiste, non ci resta altro da fare che contattare un esperto del settore e far valutare a lui se è possibile recuperare o meno lo strumento.
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8/8 Consigli
- Se il guasto non dipende né all’interruzione elettrica, né all’ossidazione, proviamo semplicemente a spolverare i contatti con un pennellino dalle setole molto morbide e soffiando leggermente su di essi.
- Se notiamo che qualche filo è saltato dalla connessione originaria, non ci resta che procedere con la saldatura avvalendoci di un saldatore a stagno