1/7 – Introduzione

La ghisa è una lega che viene utilizzata per la realizzazione di diversi oggetti, tra cui pentole, termosifoni e stufe. La stufa in ghisa permette di ottenere un riscaldamento ad alto rendimento ed è utile, in taluni casi, anche per cucinarci sopra in modo sano ed economico. La stufa necessita periodicamente di una manutenzione per evitare danni alla struttura, soprattutto per la piastra in ghisa. La superficie di una stufa in ghisa potrebbe sbiadirsi nel tempo, potrebbe comparire la ruggine in delle aree maggiormente esposte all’umidità, che corrode il metallo. Tuttavia, di solito la stufa in ghisa dura molti anni, ma nel caso in cui dovesse danneggiarsi ci sono diversi modi per riparare questo oggetto. Attraverso un processo di restauro, è possibile aggiornare l’aspetto fisico ed estetico della stufa e riempire gli spazi tra le parti, rendendola nuovamente ermetica ed efficiente dal punto di vista energetico. Il risultato finale sarà una stufa in ghisa degna di essere collocata ovunque nella nostra casa. Vediamo allora, attraverso i passi della seguente guida, come riparare una stufa in ghisa.

2/7 Occorrente

  • Mastice refrattario
  • Cannula a gas
  • Vernice lucidante

3/7 – Capire l’origine del danno

La ghisa è un materiale che fonde ad una temperatura che si aggira intorno ai 1500 gradi °C ed è destinata quindi a sopportare il forte calore continuato nel tempo. Ad ogni modo, però, l’usura fa comunque la sua parte e anche una scorretta manutenzione può portare a dei danni più o meno gravi. Per esempio, il mastice refrattario con cui è viene trattata una stufa in ghisa tende a seccarsi o a diventare friabile nel tempo, creando così delle falle d’aria dovute alla dilatazione del materiale stesso sotto l’effetto del calore forte e continuo. Queste falle a lungo andare creano delle vere e proprie spaccature nella ghisa, che possono variare sia per estensione che per larghezza. Riparare una stufa in ghisa significa prendere in considerazione il fatto che un raffreddamento o un riscaldamento troppo veloce potrebbero vanificare l’intero lavoro svolto.

4/7 – Applicare il mastice refrattario

Per riparare la stufa in ghisa, dovremo innanzitutto smontarla, dove possibile, per avere una maggiore visibilità e libertà d’azione ed utilizzare del mastice refrattario che dovrà essere applicato sulla parte interessata e sui bordi. Questo tipo di mastice, siccome riesce a sopportare le alte temperature, è indicato soprattutto se le falle sono molto sottili. Approfittiamo dell’estate e delle alte temperature per riparare la nostra stufa in ghisa, così da far asciugare il prodotto in modo graduale senza sbalzi termici. Se la stufa presenta delle spaccature abbastanza pronunciate, bisognerà adottare la tecnica della saldatura. In questo caso, però, la ghisa dovrà essere trattata con molta attenzione.

5/7 – Saldare la ghisa

Prima di procedere con la saldatura e riparare la nostra stufa in ghisa, dovremo far riscaldare le sue pareti per almeno una quarantina di minuti utilizzando una cannula a gas che normalmente viene usata per applicare il catrame. Facciamo quindi raffreddare lentamente i pezzi o rischieremo di creare una nuova spaccatura solitamente parallela. Per riparare la stufa in ghisa in modo ottimale, dovremo attendere che si raffreddi il pezzo; nel frattempo, diamo dei colpi con un martello ai bordi. Dopo la saldatura, applichiamo uno strato abbondante di vernice lucidante per ripristinare la finitura e lasciare asciugare per almeno 24 ore prima di utilizzarla. Lucidiamo la superficie della stufa con un panno privo di lanugine per far risaltare la lucentezza della ghisa.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • Eseguire il lavoro in estate