1/6 – Introduzione
L’Aloe Arborescens, o Krantz Aloe, da non confondere con l’Aloe Vera il cui nome latino è invece Aloe Barbadensis Miller, è conosciuta da millenni come pianta dai grandi poteri curativi. La medicina moderna dopo approfonditi studi si è resa conto delle sue proprietà curative e dei benefici che può portare al nostro organismo e, comincia a considerarla efficace quanto la sua più ben nota sorella Aloe Vera. La riproduzione della Aloe Arborescens è molto semplice: le piante di questo genere sono infatti da ritenersi facili, poiché le loro norme colturali sono davvero alla portata di tutti i neofiti. I passi di questa guida vi spiegheranno in maniera semplice come riprodurre l’aloe Arborescens.
2/6 Occorrente
- Contenitore con fondo forato
- Terriccio sabbioso
- Vetro o pellicola trasparente
- Candeggina o fungicida, in caso di attacco fungino
- Polvere radicante (facoltativa)
3/6 – La pianta autosterile
Innanzitutto è bene ricordare che l’Aloe Arborescens è una pianta autosterile, cioè non in grado di autofecondarsi, e necessita quindi di un’impollinazione incrociata per la produzione di semi fecondi. La semina va effettuata preferibilmente in primavera, quando le temperature si aggirano sui 18°C, così da permettere alle nuove piantine di svilupparsi adeguatamente in previsione della quiescenza invernale. Come contenitore per la semina potete usare qualsiasi cosa, basta disinfettarlo per bene onde evitare attacchi di tipo fungino.
4/6 – Il terriccio
Per la semina sarà sufficiente distribuire uniformemente i semi di Aloe Arborescens, evitando però di ricoprirli con troppo terriccio. Mettete il vostro semenzaio in una bacinella con dell’acqua e, quando la superficie sarà umida, toglietelo dopo, copritelo con un vetro e sistematelo in un luogo caldo e luminoso. Trascorse 2 o 3 settimane potrete vedere i primi germogli e, solo allora potrete effettuare una lieve innaffiatura. Quando le piantine vi sembreranno sufficientemente maneggiabili e in forze, trapiantatele in vasetti singoli.
5/6 – I germogli
Con il trascorrere del tempo, alla base della pianta madre spunteranno nuovi germogli: si chiamano, in gergo specifico, polloni basali. All’inizio della bella stagione sarà sufficiente prelevarli delicatamente e metterli a radicare in vasetti singoli, con un buon substrato drenante. Ricordiamo che in commercio esistono delle polveri apposite per far radicare più facilmente e velocemente le talee di fusto e i polloni. State solo attenti ad evitare i ristagni idrici che potrebbero far marcire la pianta.
6/6 – La talea di foglia
Riprodurre questa pianta con talea di foglia, ossia se prelevate una singola foglia dalla pianta madre appassirà, quindi non è possibile. Se volete potreste fare, anche se molto sconsigliato, una talea di fusto. Tagliate la cima della pianta salvaguardando un pezzetto di fusto con 4 o 5 foglie, attendere 3-4 giorni e poi mettetela a radicare. Se la pianta madre non ha avuto problemi radicali, dal ceppo rimasto si svilupperanno presto nuovi polloni.