1/7 – Introduzione

Possedere il pollice verde non è solamente un dono, ma soprattutto il frutto di una vera e propria conoscenza del mondo vegetale che ci circonda. Per conoscere le necessità di fiori e piante non essere degli agronomi, ma è indispensabile conoscere almeno le basi per prendervene cura. Può capitare però di incorrere in piccoli errori o distrazioni, che possono rivelarsi anche fatali per le piante. Uno degli sbagli più frequenti è quello di somministra troppa acqua, provocando dei danni irreversibili. La somministrazione del giusto nutrimento, rende tutte le piante più vigorose, belle e resistenti all’azione degli agenti nocivi. Naturalmente, solo se si ha l’abilità di non eccedere. In questo caso essere in grado di intervenire correttamente può salvare le piante. Quindi assicuratevi di avere tutto il necessario e iniziate. Nella seguente guida vi spiego come salvare una pianta con ristagni d’acqua.

2/7 Occorrente

  • Vaso di terracotta
  • Terriccio fresco
  • Ghiaia
  • Argilla espansa
  • Sassolini
  • Acqua
  • Rastrello piccolo
  • Torba
  • Compost
  • Paletta piccola
  • Guanti da giardiniere

3/7 – Controllare la pianta

Le innaffiature sono un fattore importante per la corretta crescita e salute della pianta. Molto spesso però, si tende a generalizzare e a considerare tutte le piante bisognose delle stesse necessità. In realtà una scorretta innaffiatura, può essere la causa primaria di un indebolimento della pianta. Può infatti capitare di esagerare con le innaffiature, creando un ristagno idrico che può compromettere prima di tutto le radici e in seguito portare ad un generale peggioramento della pianta. Quindi la prima cosa che dovete fare è quella di controllare la pianta. Il primo campanello d’allarme quando una pianta sta soffrendo è la presenza di foglie con macchie di marciume, muschio verde e fiori che appassiscono rapidamente. In questo caso, potete intervenire per cercare di salvare la pianta solamente con un trapianto radicale.

4/7 – Travasare la pianta

A questo punto, dovete travasare la pianta in un nuovo vaso. Il metodo è molto semplice, ma occorre avere a disposizione un altro vaso e della terra fresca. Tenendo presente che ogni pianta ha particolari esigenze. Quindi scegliete bene il vaso e valutate quali tipo di terra può nutrire meglio l’esemplare, che dovete salvare dal ristagno d’acqua. Cominciate a togliere con delicatezza la pianta dal contenitore vecchio, avendo cura di non strappare le radici e lasciando intatta la zolla. Per facilitare l’operazione, capovolgete la pianta e battete leggermente sul fondo. Durante questo lavoro, verificate lo stato delle radici, dato che sono le prima a soffrire in caso di eccessivo ristagno. Mentre se avvertite un gradevole e acidulo e notate la presenza di radici molto sottili e e di colore brunastro, significa che la vostra pianta è irrecuperabili. Tagliate quindi le radici marce e allargatele altre in modo che penetrano bene nel terriccio.

5/7 – Completare la rinvasatura

Per concludere, completate la rinvasatura. Prendete il vaso nuovo e disponete sul fondo dei coccio sassolini, facendo attenzione a non otturare il foro centrale. Dopodiché, aggiungete uno strato di terriccio. Sistemate sopra la pianta e comprimete un po’ la terra intorno alle radici. Per scongiurare i nuovi ristagni, unite al terriccio anche della sabbia e aggiungete al drenaggio argilla espansa. In questo modo, andrete a creare un ambiente con capacità drenante maggiore. Rincalzate il terreno intorno alle radici e annaffiate. Un piccolo trucco molto utile per monitorare la necessità di acqua delle vostre piante, evitando così dannosi ristagni d’acqua, è controllare il vaso. Quando il vaso mostra infatti un colore più scuro di quello naturale e al tatto risulta quasi viscido, allora la pianta non necessita di essere innaffiata. Sistemate la pianta in un punto luminoso del terrazzo o del giardino, evitando le correnti d’aria. Passato circa un mese è possibile concimarla, una volta la settimana e in quantità moderate.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • Un cattivo odore può essere l’indicatore di una pianta con sofferenza da ristagno d’acqua
  • I sottovasi vanno regolarmente svuotati, perché l’acqua che raccolgono può far marcire le radici
  • L’acqua usata per annaffiare le piante, dovrà sempre essere né troppo calda né troppo fredda. L’ideale sarebbe riempire d’acqua un innaffiatoio, lasciandolo per un po’ a temperatura ambiente prima di bagnarle