1/4 – Introduzione
Il legno è uno dei materiali più utilizzati per la realizzazione di mobili e complementi di arredo, così come per la produzione di infissi e porte. Non a caso si tratta di un materiale estremamente versatile e di grande eleganza, il quale però richiede una grande cura e un’attenta manutenzione per conservarne al meglio il fascino. Molto spesso, infatti, può capitare che sul legno si formino delle macchie scure o che il colore perda la sua uniformità, richiedendo, di conseguenza un intervento che ne ripristini la bellezza. In questi casi si può ricorrere a uno “sbiancamento” del legno, in modo tale da dare al nostro mobile o complemento d’arredo l’antica bellezza.
2/4 – Come sbiancare il legno: le tecniche fai da te
Oggi esistono in commercio moltissimi prodotti che consentono di sbiancare il legno in maniera davvero efficace. Tuttavia ci sono anche dei metodi “casalinghi” grazie ai quali è possibile ottenere dei risultati altrettanto soddisfacenti. Uno dei metodi generalmente più utilizzati per sbiancare il legno è l’acqua ossigenata.
3/4 – Sbiancare con l’acqua ossigenata
Questa sostanza, infatti, garantisce dei risultati eccellenti con l’indubbio pregio di non danneggiare il legno e di non richiedere risciacquo visto che tale sostanza evapora spontaneamente. Per preparare la sostanza “sbiancante” non dovete fare altro che aggiungere dell’ammoniaca in misura pari al 5% del totale, utilizzando preferibilmente un contenitore di plastica. Chiaramente nel corso del trattamento proteggete sempre gli occhi ed evitate che il composto venga a contatto con la pelle.
4/4 – L’uso della candeggina
Un’altra tecnica molto diffusa per sbiancare il legno è la candeggina; anche in questo caso dovete preparare una soluzione con acqua e candeggina al 30%. Indossate come sempre tutte le precauzioni sopra elencate, compresa la mascherina per le esalazioni, e cominciate a stendere il prodotto seguendo il senso delle venature del legno. Lasciate agire per circa 2 ore e poi procedete al risciacquo con acqua corrente sino a quando il senso “scivoloso” prodotto dalla candeggina non sarà eliminato.