1/8 – Introduzione
La prima forma d’espressione figurativa usata dall’uomo su ogni supporto naturale come pareti delle grotte, pietre e pavimenti rocciosi: il graffito è una tecnica che ha valicato e superato il corso del tempo, tanto da essere ancora attuale. Più che chiedersi “Come si fa un graffito nero-fumo su cartoncino?” ci si dovrebbe domandare “Come mai questa tecnica espressivo figurativa è ancora così importante?” La risposta è semplice: il graffito è fatto di impulsività ma anche di tanta razionalità finalizzata ad affinare la veemenza e, se ci si pensa, queste sono le caratteristiche più evidenti di ogni essere umano che è predisposto alle arti decorative.
2/8 Occorrente
- Cartoncino Bristol
- Candele
- Nero d’acetilene
- Tavoletta di compensato
- Cotone idrofilo
- Fissatore
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Prima di tutto occorre costruire uno “stilo”, ovvero uno strumento che permette di graffiare la superficie del piano con cui si intende lavorare. Per farlo, occorre prendere il rametto di un albero e spezzarlo, più o meno deve avere la dimensione di una penna biro, quindi circa 15 cm. Una volta fatto questo, bisogna inserire uno spillo o un chiodo in entrambe le estremità, prestando attenzione a lasciar fuori la capocchia da una parte e di troncarla dall’altra.
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Dopo aver costruito lo “stilo”, che servirà comunque in un momento successivo, occorre prendere un cartoncino Bristol, con la dimensione a proprio piacimento. Va posto su un ripiano di lavoro specifico (la scrivania per esempio, l’importante comunque è che sia spazioso) e una volta fatto questo, occorre sfregare sul foglio una candela in modo uniforme, perché venga rilasciato un sottile strato di cera.
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Ora, basta versare un po’ di nerofumo sul cartoncino, stendendolo con del cotone. Quello in eccesso che la cera non riesce a trattenere, basta soffiarlo via oppure eliminarlo mediante colpetti sul retro del foglio. A questo punto, sulla tavoletta di compensato, occorre fermare bene con le puntine da disegno, il cartoncino cerato annerito.
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Il cartoncino ora è pronto per essere graffiato con lo “stilo”, ossia è il momento in cui si può incidere secondo le linee di disegno progettuali. Le estremità (a capocchia o a punta) servono proprio per poter decidere il tratto. Siccome non si può correggere il segno una volta effettuato, si possono anche fare delle prove eventualmente su un altro supporto.
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Il materiale superfluo che è stato prodotto durante l’incisione (cioè la cera e il nerofumo scostati con lo stilo) potranno essere eliminati sempre soffiandoci sopra o mediante qualche colpetto, l’importante è che non sia toccato con le dita. Giunti al termine, basta passare una mano di fissativo e il capolavoro è pronto per essere esposto!
8/8 Consigli
- Per assicurarsi che la cera sia distribuita in modo uniforme sul cartoncino, basta verificare in controluce
- Le dita vanno usate sul cartoncino il meno possibile