1/5 – Introduzione

Se abbiamo delle superfici in legno, plastica o ferro e su di esse si presentano dei buchi, possiamo utilizzare un prodotto universale e molto resistente. Si tratta infatti della vetroresina, che una volta indurita, può essere carteggiata e rifinita con lo stesso colore preesistente. Nei passi successivi di questa guida, vediamo dunque come tappare un buco con la vetroresina.

2/5 Occorrente

  • Spazzola di ferro.
  • Carta vetrata.
  • Kit vetroresina o in pasta
  • Nastro di carta.
  • Tela abrasiva a grana doppia e sottile
  • Cera o pasta abrasiva
  • Vernice.
  • Spatola

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Indipendentemente se si tratti di auto, barche oppure di oggetti vari, per effettuare delle riparazioni con la vetroresina si possono acquistare dei kit già preparati per il loro utilizzo, oppure quella in pasta, disponibile in barattoli con chiusura ermetica. Solitamente all’interno, ci sono materiali e attrezzi adatti per l’intervento da effettuare. Il primo passo da fare è di levigare la superficie con una spazzola metallica, per vedere in realtà qual è l’entità del danno.

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A questo punto, si può aprire il kit di riparazione, prendere dei fazzoletti in vetroresina e appoggiarli sul buco da tappare, ovviamente la quantità deve essere direttamente proporzionale alla grandezza del foro sulla superficie. Ci si può aiutare con un cartoncino, in modo che la vetroresina mantenga la forma più adatta alla zona. Viceversa, se utilizziamo la pasta, allora l’applichiamo con una spatola a piccole dosi, inserendo all’interno del foro dei batuffoli di carta di giornale, in modo che non tracimi verso l’interno. Una volta che i fazzoletti si sono induriti, se ne possono utilizzare altri fin quando la zona da sistemare non è completamente livellata con il resto della superficie. La stessa cosa va fatta se usiamo la pasta, per cui dopo la prima applicazione, ne facciamo una seconda attendendone anche in questo caso l’essiccazione. Adesso si deve scartavetrare per togliere tutti gli eccessi di vetroresina, e per questa operazione conviene utilizzare della tela abrasiva a grana doppia, e successivamente quella sottile per levigare l’intera superficie trattata con la vetroresina.

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Terminata questa fase di otturazione del buco, si deve delimitare tutta la zona con del nastro adesivo per poterla poi riverniciare. Si può utilizzare sia l’antiruggine che la vernice dello stesso colore, purche si tratti di materiali a base acrilica che sono a rapida essiccazione, e non rilasciano scorie che tendono a screpolarsi. Per evitare che si notino delle differenze tra la parte restaurata e tutto il resto, si può usare la pasta abrasiva (quella per la carrozzeria delle auto) o la cera d’api, in modo da lucidare il tutto come fosse nuovo. Svolgere questo tipo di lavoro richiede pazienza e tempo, ed inoltre il consiglio finale è di utilizzare la vetroresina in piccole dosi, poiché essendo di natura epossidica si asciuga presto.