1/6 – Introduzione

I fusibili sono dei piccoli dispositivi che vengono utilizzati per fornire una protezione ai circuiti elettrici. Essi includono un filo molto sottile che si fonde o si vaporizza quando il flusso di corrente che passa attraverso è superiore rispetto agli standard di fabbrica. In merito a ciò va aggiunto che la maggior parte sono di vetro quindi facilmente ispezionabili, ma tuttavia ce ne sono altri non trasparenti il che rende difficile individuare a vista d’occhio l’eventuale bruciatura. Premesso ciò, nei passi successivi della presente guida troverete degli utili consigli su come testare un fusibile per verificare se è bruciato.

2/6 Occorrente

  • Tester
  • Filo di rame

3/6 – Verificare il fusibile con un tester

I fusibili per buona norma, andrebbero verificati spesso per constatarne la continuità. Per questi test preventivi o a seguito di interruzione improvvisa di alimentazione in un qualsiasi circuito, bisogna innanzitutto se si tratta ad esempio di un pannello del contatore energetico abbassare la leva di comando generale. Fatto ciò, mettiamo il fusibile sul piano di un tavolo bloccandolo con un po’ di scotch in modo che rimanga ben fermo, dopodichè lo colleghiamo ad un tester tramite i suoi appositi puntali. Questi ultimi tra l’altro vanno appoggiati alle due estremità, evitando però di toccare le punte metalliche con le mani, poiché potrebbero falsarne la lettura. Se il fusibile è ancora buono, il tester mostra un valore pari a zero, mentre se si tratta di uno digitale è possibile anche ascoltare un bip che allo stesso modo ne indica la piena efficienza.

4/6 – Leggere la misura rilevata dal tester

Se il tester invece del valore zero legge una qualsiasi misura infinitesimale, oppure con tanti zeri come nel caso di quella rilevata con uno di tipo digitale, allora significa che è irrimediabilmente danneggiato e quindi da sostituire. A questo punto dopo averlo testato non ci resta che inserirlo nel suo alloggio se è ancora efficiente, oppure eseguire la stessa operazione con quello nuovo opportunamente già messo da parte. Sempre in riferimento al fusibile ed in particolare a quello di ultima generazione ovvero del tipo inserito in un’ampollina di vetro, per testarlo è sufficiente afferrarlo con la punta delle dita ed estrarlo dalla sua calettatura, che può essere un pannello di controllo di un impianto elettrico, una scheda di un apparecchio televisivo o radiofonico o di qualsiasi altro macchinario. In questo caso, la lettura con il tester è molto più veloce in quanto l’ampollina è corredata di due bussolotti in rame che toccati con i puntali, ne trasmettono al misuratore l’effettiva efficienza o meno.

5/6 – Creare un ponte sul fusibile

Quando si parla di fusibili è importante sapere che per impianti provvisori ovvero delle cosiddette prese volanti che in genere si allestiscono per dei lavori saltuari, molti elettricisti preferiscono utilizzare dei semplici fili di rame attorcigliati. In questo caso per testare tale tipologia di fusibile è molto semplice; infatti, innanzitutto basta controllare se il filo presenta delle parti annerite invece del tipico colore roseo che caratterizza questo materiale. Se tuttavia non ci sono evidenti segni di bruciature, allora per un test rapido ed efficace è sufficiente applicare alle due estremità del fusibile in rame altri due filamenti. In tal modo si viene a creare una sorta di ponte, che ci consente di misurare la continuità con i puntali del tester sia esso analogico che digitale. Anche in questo caso il valore zero evidenza il corretto funzionamento del fusibile, mentre una lettura qualsiasi è sinonimo di interruzione quindi è necessario in tal caso sostituirlo con uno della stessa tipologia.

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