1/6 – Introduzione
Quando si comprano delle stoffe, solitamente si preferisce acquistarle già colorate, ma comprarle di colore neutro e provvedere a casa alla loro colorazione può essere una valida alternativa per tutti coloro che soffrono di allergie alla tinture industriali, in quanto si utilizzeranno esclusivamente prodotti naturali. L’operazione di tintura delle stoffe, adatta anche a chi ama il fai da te e vuole realizzare tessuti con colorazioni uniche e particolari, non è particolarmente difficile: basta munirsi di un paio di guanti in gomma per proteggere le mani, un cucchiaio di legno, e naturalmente i prodotti per colorare. Ma vediamo nel dettaglio come tingere i tessuti a casa!
2/6 Occorrente
- Delle pentole molto vecchie e resistenti, come quelle che i nonni usavano per fare le conserve di pomodoro o le marmellate. Per i colori: fiori, bacche, piante, noci, radici, foglie, verdure, frutta, caffè… dipende tutto dal colore che si vuole ottenere.
3/6 – Calcolare quantità e proporzioni
Assicuratevi che la quantità di prodotti coloranti da usare sia proporzionale al tessuto da tingere. Per le bacche o le foglie occorrono 200 grammi di bacche per 200 grammi di tessuto, doppie per le cortecce, 200 grammi di cortecce per 100 grammi di tessuto, e metà per le spezie e il caffè, 50 grammi di caffè per 100 grammi di tessuto. Per cominciare, tagliate a pezzetti molto piccoli i vari tipi di prodotti naturali usati per la colorazione, mentre gli ingredienti più duri come le ghiande possono essere sbriciolati con un robot da cucina. Mettete il tutto in una pentola e ricoprire con il doppio di acqua rispetto al volume del contenuto, portate a ebollizione continuando a mescolare ogni tanto con il cucchiaio di legno e fate bollire per circa un’ora. Fatto ciò, lasciate riposare il tutto per almeno otto ore, dopodiché filtratelo.
4/6 – Lavare bene la stoffa prima di tingerla
Prima di procedere alla colorazione, la stoffa deve essere ben lavata e non deve quindi presentare macchie. Se volete tingere la lana, potete farlo solo con le matasse.
I tessuti migliori per essere tinti sono quelli leggeri, come per esempio il lino. Essi vanno preparati immergendoli in un mordente, ossia una sostanza per fare attecchire meglio i colori sui tessuti. Le grandi industrie usano mordenti più o meno inquinanti, ma in questa guida ci si basa sull’uso semplicemente di acqua e aceto (ovviamente bianco per non tingere il tessuto), o sale. La soluzione all’aceto è indicata per i vegetali, mentre quella al sale è per le bacche e la frutta. Entrambe devono bollire per un’ora, dopodiché sciacquate con abbondante acqua fredda e ponete il tessuto nel colore (freddo) fino a coprire del tutto la stoffa. Fate bollire per un’ora o fino a quando il colore ottenuto non soddisfi le vostre aspettative (considerando sempre che il colore asciutto è più chiaro rispetto a quello bagnato). Con il metodo di colorazione naturale, comunque, non si potranno mai ottenere colori scurissimi. Sciacquate il tessuto con acqua fredda fin quando non rilascerà più colore.
5/6 – Scegliere i prodotti indicati per ogni colorazione
Ecco un elenco dettagliato dei prodotti e i relativi colori che si possono ottenere dal loro utilizzo: con cipolle, scorza d’arancia, fichi d’India gialli, radice sanguinaria si ottiene l’arancione chiaro; con avena, ginepro o mallo di noce, si ottiene il beige; dal caffè o ricci di castagne è possibile ottenere il marrone; dalle amarene, fragole, lamponi, lavanda o rose, si ottiene il rosa; dal cavolo rosso, radici di ciliegio, mirtillo, mora, uva rossa si ottiene il blu violetto; per ottenere il rosso usate la barbabietola, tarassaco, frutti di scotano o karkadè; per ottenere un grigio o nero chiaro utilizzate le iris o la carruba; il rosso violaceo si ottiene con l’ibisco; con artemisia, erba, ortica e spinaci, avrete un bel verde; il rosa salmonato si ricava invece dalla ginestra e radici di susino; infine, il giallo si ottiene dalla dalia, paprika, foglie di salice, sedano.