1/6 – Introduzione
Le pistole a spruzzo sono strumenti indispensabili sia per gli hobbisti che per i professionisti, desiderosi entrambi di coniugare la massima resa con la minima spesa. Questi oggetti, il cui prezzo oscilla tra i 25 (modelli entry level) ed i 300 euro, sono indispensabili per velocizzare le operazioni di tinteggiatura e imbiancatura, ma anche per eseguire lavori esteticamente impeccabili. Nei passi di questa guida vedremo assieme come usare le pistole per la la verniciatura, quali modelli prediligere, come evitare l’overspray e se diluire o meno le vernici. Ci soffermeremo poi sulle differenze che intercorrono tra le pistole elettriche spruzzatrici ed i compressori muniti di pistola verniciante, strumenti che agli occhi di un neofita potrebbero erroneamente apparire identici.
2/6 – Diluire la vernice e trasferirla nella tazza
Le pistole per la verniciatura si suddividono in quelle a tazza verticale, dove il contenitore della vernice è posto superiormente, e quelle old-style con serbatoio inferiore. Ogni impugnatura è caratterizzata poi da un flusso di differente diametro, che la rende idonea all’utilizzo su specifiche superfici. Mentre i modelli professionali vantano valvole per la regolazione del ventaglio, della fuoriuscita di colore e della quantità d’aria, i low-cost consentono spesso la sola regolazione della velocità di erogazione. Diluire il colore è necessario per poter utilizzare una pistola verniciante, al fine di scongiurare la formazione di grumi ed irregolarità. La quantità di solvente da aggiungere, però, dipende esclusivamente dal tipo di pittura prescelta e non può essere pertanto standardizzata. La miscela va preparata in contenitori perfettamente igienizzati, per essere poi trasferita nella tazza in un secondo momento.
3/6 – Regolare lo spruzzo e fare delle prove
La differenza cardine tra le pistole elettriche spruzzatrici ed i compressori dotati di erogatore per la verniciatura è il fattore overspray, ossia il grado di nebulizzazione delle vernici. Una scorretta tecnica di spruzzo causa infatti la dispersione del prodotto nell’aria che, proprio come un’onda luminosa, impatta e poi rimbalza. Indipendentemente dalla scelta del proprio dispositivo, però, dopo aver inserito la vernice nella tazza, ci si deve spostare su un supporto liscio (va bene anche una tavola di compensato) per effettuare delle prove preliminari e regolare il flusso. La prima operazione da compiere è aprire la valvola dell’aria e premere quindi sul grilletto. Si deve poi stringere o allargare la valvola di regolazione del ventaglio, per avere un getto più o meno abbondante. Se questa infatti viene chiusa, il tratto risulta stretto, ben delineato e intensamente colorato, se invece viene aperta, l’erogazione da origine ad ampie sfumature dai tratti meno nitidi.
4/6 – Modulare la quantità di colore erogato, pulire e conservare
Dopo aver regolato pressione e ventaglio, si deve modulare anche la quantità di colore erogato, tramite apposita valvola. Questo piccolo meccanismo serve principalmente ad evitare che, durante la verniciatura, possano verificarsi spiacevoli colature. Completato il lavoro, la superficie verniciata va trasferita in un luogo fresco ed asciutto, mentre la pistola va pulita adeguatamente. Tale operazione viene in genere eseguita tramite appositi kit, composti da detergenti delicati, piccoli scovolini e stretti pennelli. La pulizia si esegue sull’ago, sull’ugello, sul canale del colore e sul cappello dell’aria, dopo averli opportunamente svitati ed estratti. Infine, prima di riassemblarli è necessario eliminare ogni traccia di liquido, soffiando a secco e passando un panno pulito. La pistola va quindi riposta nella sua custodia, per essere pronta ad un nuovo utilizzo.
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6/6 Consigli
- Non utilizzare i compressori con pistola verniciante in ambienti chiusi o poco arieggiati