Al posto dei più comuni prodotti chimici potrai usare il latte per assicurarti magnifiche fioriture e deliziosi e sani frutti. Scopri qui tutti i segreti su come utilizzare il latte come fertilizzante e non te ne pentirai.
Perché usare il latte come fertilizzante per le piante
Forse ti sembrerà strano dare del latte alle tue piante, ma vedrai che sarà ben presto il tuo asso nella manica per la coltura delle tue piante preferite, anche per le aromatiche, le orticole e quelle da frutto. Il latte infatti, specie quello di vacca, è ricco di sostanze fondamentali per la crescita dei vegetali come:
- Gli aminoacidi;
- Gli enzimi;
- Le proteine;
- Gli zuccheri naturali e semplici
Con il latte puoi rinvigorire qualsiasi pianta ma anche arricchire il terreno di coltivazione, procedura molto importante soprattutto per quello in vaso. Inoltre il latte ha un costo accessibile, è del tutto naturale e non chimico, lo usi facilmente e sarai fautore di una coltivazione del tutto green ed eco-compatibile, nonché rigogliosa.
Come usarlo
Come utilizzare il latte come fertilizzante naturale per le tue piante? Puoi scegliere sia quello parzialmente scremato sia intero, questo però andrà diluito in parti uguali con dell’acqua. Potrai usare il prodotto crudo ma anche cotto, ovviamente raffreddato e non ci sono limiti, cioè lo puoi anche utilizzare settimanalmente e puoi pure aggiungerlo ad altri fertilizzanti naturali come quelli che vedremo qui sotto.
Questo sistema ti permette pure di non buttare il latte scaduto o quello avanzato in cucina e ha molteplici virtù, per esempio scongiura i marciumi e allontana i parassiti.
Latte come fertilizzante, quanto usarne?
Per arricchire il terreno di coltura usa mezzo bicchiere di latte per un vaso medio-grande, mentre in piena terra puoi essere più abbondante. Il trattamento con il latte lo puoi fare ogni 7 giorni se le piante sono sofferenti, oppure procedi una volta al mese o al bisogno.
Altri fertilizzanti naturali
Il latte non è l’unico fertilizzante naturale efficace e anti-spreco. Potrai utilizzarlo da solo o aggiungerlo ad altri prodotti come i gusci di uovo, la cenere del camino, il vino rosso, l’acqua di cottura delle verdure ma solo se non salata.