Consigli per chi compra casa
Abbiamo finalmente raggiunto il nostro obiettivo, abbiamo comperato casa! Ora ci troviamo però con mille dubbi e tanti pensieri: come ristrutturarla (se già esistente) o come farla da zero (se abbiamo solo il terreno), che infissi mettere, le porte, le grate, le persiane, i mobili, il pavimento. Sedetevi a tavolino e con un bel taccuino bianco alla mano, segnatevi tutto, passo a passo. Dividere i problemi grossi in sottoproblemi spesso aiuta a risolverli in quanto affrontare un piccolo problema per volta, facilita molto.
Progettare il bagno in una casa nuova: divisione spazi e sanitari
Come fare l’isolamento della casa
Cominciamo con l’isolamento. Primo fondamentale passo, per la casa nuova, per la casa da ristrutturare. Vi sembrerà scontato ma avere una casa molto isolata vi porterà solo benefici, vi farà risparmiare sul riscaldamento in inverno ad esempio, in quanto il calore non verrà disperso dalle mura verso l’esterno molto freddo; in estate avrete una temperatura meno calda all’interno in quanto la coibentazione proteggerà i vostri muri evitando che si surriscaldino e trasmettano all’interno degli ambienti. Inoltre un buon isolamento termico delle mura esterne vi permetterà di avere un comfort maggiore a livello di umidità, di vapore e quant’altro.
Esistono due tipologie di isolamento: a cappotto, ovvero i muri della casa vengono isolati dall’esterno, applicando tutto attorno uno strato di materiale coibente, che può essere di vario tipo, in commercio ne esistono molteplici tipologie; questo tipo di isolamento è il migliore in quanto evita il surriscaldarsi o il raffreddarsi della muratura in qualsiasi periodo dell’anno mantenendo così una equilibrata temperatura interna.
Questa tipologia è adottata soprattutto nelle strutture di nuova costruzione in quanto viene prevista già nella progettazione iniziale, mentre in un restauro o in una casa esistente, spesso può risultare non possibile per varie problematiche. Diversamente, spesso nelle ristrutturazioni di cascine o case di vecchia costruzione l’isolamento avviene dall’interno senza intaccare le mura esterne, applicando uno strato isolante nell’intradosso del muro e finendo con un secondo muro sottile a ricoprire il tutto, isolando quindi a intercapedine. Il mio consiglio è comunque di farvi seguire da un bravo professionista, che saprà sicuramente indirizzarvi ma non perdete mai d’occhio il lavoro, spesso anche a noi capita di sbagliare o dimenticare qualcosa
La scelta degli infissi per una casa nuova
Per quanto riguarda gli infissi, vi consiglio sempre e comunque di cambiarli, a meno che il vostro acquisto non ne sia già provvisto di nuovi. Le finestre spesso son sottovalutate in quando se ne considera solo il lato estetico, mentre dobbiamo considerare che il vetro che hanno, le fessure e la perfezione di posa, possono far la differenza. Uno spiffero in inverno, magari sotto zero, può far uscire molto caldo e raffreddarvi molto l’ambiente. Attenzione sempre quindi alla posa, che non deve dar vita al minimo fiato, e ai vetri che utilizzeranno, anche se al giorno d’oggi, spesso si utilizzano vetri camera, ovvero lastre doppie o triple con al loro interno una intercapedine in cui si dovrebbe inserire un gas inerte che serve ad aumentare l’isolamento. Questo serve per far in modo che il vetro non crei condensa al suo interno, non goccioli, e al tatto non sia troppo gelido.
Le finestre (infissi), son costituite da tre elementi:
1. Un vetro: la parte trasparente dell’infisso;
2. Un telaio: la parte opaca dell’infisso che sta attorno al vetro;
3. Un controtelaio: la parte opaca dell’infisso che si ancora al muro e su cui verrà fissato il telaio con il vetro.
Esistono inoltre, varie tipologie di infisso, in particolare possiamo classificarne tre parlando di materiali:
- Alluminio: questa tipologia di infissi con telaio in alluminio è ottimale per le costruzioni in zone marine, in cui la salsedine può intaccare i materiali e corroderli, mentre l’alluminio resiste molto bene a questa tipologia di degrado. Nelle aree troppo calde non è indicato in quanto le dilatazioni createsi nel metallo possono dare vita a problemi, e nelle zone troppo fredde si crea condensa del telaio. Queste finestre possono essere fotografate, colorate e quant’altro, se ne trovano di tutti i generi e colori in commercio ma la colorazione è sempre e solo applicata al telaio tramite film esterno
- Pvc: a parere mio la finestra migliore che si può installare. Il telaio in pvc resiste molto bene al caldo e al freddo, anche a temperature più estreme. Pensate che in Africa nelle strutture costruite han adottato questa tipologia di infisso in quanto l’unica atta a resistere a temperature tanto alte. Inoltre è la meno incline a dare condensa superficiale nel punto di giunzione vetro telaio. Questa tipologia di infisso può essere colorata e questo avviene tramite un colorazione in pasta, ovvero la colorazione è fatta nel momento in cui viene stampato il materiale, non superficialmente. Non necessitano di manutenzione e si puliscono facilmente con un panno inumidito.
- Legno: si utilizza sempre meno per questo impiego in quanto molto spesso i telai in legno danno vita a spifferi di varia natura, hanno problemi vari di manutenzione in quanto devono essere riverniciate spesso per mantenere l’aspetto iniziale e son facilmente logorabili da agenti esterni. Il legno a differenza dei materiali sopra citati ha una vita e si “consuma” col tempo, degradandosi. Diciamo che è la tipologia che necessita più attenzioni e riguardi essendo un materiale “vivo”
Inoltre la posa degli infissi deve essere fatta ad “hoc” per evitare problemi sia di chiusura che di altra natura. A posa finita è sempre bene completare l’isolamento sigillando dall’interno e dall’esterno il telaio al muro utilizzando del silicone bianco da muro, con lo scopo di azzerare ogni perdita o spiffero. Vi consiglio sempre comunque di affidarvi ad un professionista ma non ciecamente, tenendo sempre un occhio aperto e chiedendo sempre, informandovi e seguendo costantemente comunque i lavori in contemporanea col vostro specialista: quattro occhi son sempre meglio di due anche se i vostri son meno esperti
Come scegliere i pavimenti per una casa nuova
Una volta sistemate le pareti, intonacate e definite per la suddivisione interna, è il momento di passare alle superfici orizzontali, ovvero i pavimenti. La scelta di che pavimento posare può essere fatta tra:
- Piastrella : è il caso più classico di scelta, che avviene nella maggior parte dei casi. Oggi abbiamo la possibilità di utilizzo di piastrelle in gres porcellanato, materiale molto più duro delle vecchie piastrelle in monocottura o bicottura, relativamente più delicate. La particolarità di questo materiale è che il colore non viene più applicato superficialmente come avveniva in passato ma è colorato in pasta, evitando in questo modo antiestetici difetti nel caso dovesse mai scheggiarsi, cosa molto difficile. Abbiamo inoltre la possibilità di scelta tra molteplici fantasie che variano dalla tinta unita con lievi decori fino alle più fantasiose e colorate, per arrivare alle textures stile tessuto, jeans, o remake di materiali vari. Per quanto riguarda la forma, possiamo optare per le classiche forme quadrate che variano dal 33×33 misura classica, 15×15 mignon, oppure 45×45 gia di grande misura fino ad arrivare al 60×60 o misure ancora elevate, ma che richiedono per contro, un posatore molto particolare, che nella maggior parte dei casi vi costerebbe più del costo dell0intero pavimento! Quindi il mio consiglio è di stare al massimo sul 45×45 per non avere grossi problemi di posa. Nel formato rettangolare abbiamo invece le misure di 15×30, 20×40, 30×60, molto belle e di effetto se utilizzate nei rivestimenti verticali, posate in orizzontale. La posa delle piastrelle, a prescindere da quali scegliate, può prevedere o meno una “fuga”, ovvero la linea di divisione tra loro. Nel caso in cui si voglia eliminare la fuga è necessario optare per la posa di “piastrelle rettificate” ovvero piastrelle perfettamente piante e rette che non creino sottosquadri né fori tra loro.
- Per questa posa il personale deve essere specializzato e i costi sono maggiori della posa classica con fuga, ma il risultato è decisamente splendido: una unica superficie che si perderà a vista d’occhio nella sua prospettiva. Se invece opterete per la scelta di posa di piastrelle con fuga abbiamo svariate possibilità di scelta. Potremo innanzitutto prevedere lo spessore e il colore della stessa, che può essere o meno in contrasto con la piastrella: esempio, piastrella chiara e fuga scura o viceversa. Per lo spessore invece avremo la scelta tra il minimo di1millimentro fino ad un massimo di 5, o più a seconda del vostro gusto. Se invece Vogliamo il pavimento senza fughe ma non possiamo permetterlo, vi svelo un segreto. Prendiamo le piastrelle più grosse che troviamo di nostro gusto e senza smussature. Optiamo per la fuga più sottile che ci sia, cerchiamo il colore dello stucco che sia in tinta con le piastrelle e a lavoro finito, noterete che la fuga livellata a pelo di piastrella si perderà nel colore della stessa, rendendovi uno splendido effetto di ciò che desideravate! Una superficie unica. Ultima cosa, lo spessore delle piastrelle. Questo varia dal classico centimetro o meno fino ad arrivare a qualche millimetro per le piastrelle di nuova generazione, in materiali innovativi , molto sottili e resistenti adatte soprattutto al rivestimento di vecchi pavimenti nel caso in cui essi non possano essere rimossi, così sottili da togliere all’altezza del soffitto solo qualche millimetro.
- Parquet: esistono 2 tipologie di parquet: il prefinito, e il massello. Queste due tipologie si differenziano dal fatto che il massello è costituito in tutto lo spessore da diversi strati di legno pieno che alternano solo la direzione delle fibre per evitare l’imbarcamento,decisamente di qualità più alta, e anche molto più costoso fino al 70% in più. I costi al metro del massello variano dai 50 ai 70 euro al metro, e ne servono altrettanti per la posa. Il prefinito è costituito da una base di legno di minor pregio, e da un laminato superiore di finizione che può essere nei casi di maggior qualità un’essenza di legno, oppure anche solo un laminato plastico fotografato effetto legno. Il costo di questo è decisamente più basso rispetto al parquet in massello e richiede una posa più semplice in quanto è anche possibile posarlo da se. La manutenzione dei due parquet è decisamente differente. Il legno massello necessita di maggiori attenzioni, in quanto richiede lucidatura e inceratura, il prefinito invece può essere velocemente lavato con un panno umido ed è perfetto, richiede decisamente meno attenzioni. Unico nemico il tempo: un parquet in legno massello dura secoli e secoli, un prefinito ha tempi decisamente minori se pensiamo che l’essenza superficiale è di un paio di millimetri al massimo nel caso dei prefiniti con essenza, mentre nel caso dei prefiniti con fotografato plastico, abbiamo un materiale si, che parte dai 4-5 euro al metro quadro, ma se si scheggia resta a vista il danno. A voi la scelta, con pro e contro
- Resine: questa tipologia di rivestimento superficiale è fino ad oggi ampliamente utilizzata negli uffici, negli ambienti di scuola e asili, e negli stabili pubblici. Da qualche anno la scelta di portare nell’ambiente domestico questa tipologia di pavimentazione ha dato vita ai più svariati impieghi di materiali: si può annegare nella resina del vostro pavimento, trasparente neutra o colorata qualsiasi tipo di materiale, dai sassi, alle monete, ai pastelli, alla pasta, insomma, tutto chò che vi piace di più che poi vedrete in trasparenza. Se invece si opta per la scelta di una resina colorata opaca, si può scegliere di impiegare una tinta unita oppure più colori in modo da dare effetti cromatici particolari molto anni 70’. Il costo dell’impiego di questo materiale è abbastanza dispendioso, ma il risultato è eccellente. Per la manutenzione semplice classico lavaggio, unico contro le righe che appariranno col tepo dovute allo sfregamento di materiali plastici delle scarpe che vi camminano.
- Cemento: altro materiale fino a poco tempo fa utilizzato solo in ambito industriale è il cemento a vista allo stato grezzo o lucidato. Oggi sempre più architetti portano questo splendido materiale all’interno delle nostre case, nobilitandolo e rendendolo di grande qualità. Materiale povero e poco costoso, può essere di grande effetto se utilizziamo calcestruzzo e poi levighiamo tirando a specchio la superficie calpestabile. Semplice da mantenere con resa di effetto molto industriale, diciamo di gusto particolare e non adatto a tutti. Per quanto riguarda le superfici verticali, possiamo optare in fase d’opera per il getto dell’intonaco in casseri particolari ad effetto legno che una volta rimossi, rendano l’immagine del materiale legnoso nel cemento a vista. Effetto splendido e molto particolare che darà un tocco di novità ai vostri ambienti
Come scegliere le scale e organizzare uno sgabuzzino in una casa nuova
Se nella nostra struttura non son presenti scale di collegamento preesistenti in cemento armato, dovremo pensarci noi. A seconda del foro di apertura del solaio su cui dovremo “salire” avremo in parte già prestabilito la tipologia della scala. Il buco può essere rettangolare o circolare, da qui decideremo se impiegare una scala a chiocciola o lineare. Se si può, evitare il più possibile le scale a chiocciola in quanto molto scomode sia per salire che per trasportare oggetti, mobili e quant’altro al piano superiore. Se il foro è presente dovremo affidarci a lui, se possiamo farlo noi oppure modificarlo, optiamo per una apertura di almeno un metro in larghezza mentre in lunghezza quanto ci necessita a seconda dell’altezza del soffitto dei piani da collegare.
Più un soffitto è alto più necessiteranno gradini. Il gradino è costituito da alzata e pedata, pedata sempre necessaria, mentre l’alzata in certe tipologie di scala a vista molto moderne può anche mancare dal punto di vista fisico. Il calcolo che si utilizza convenzionalmente per la progettazione delle scale è: 2a+p=63cm calcolando che l’alzata confortevole in genere è inferiore a 19 centimetri. La pedata generalmente varia dai 25 ai 30 cm.
La scelta della tipologia di scala dipende inoltre anche dagli ambienti che desideriamo creare o che già abbiamo da progettazioni precedenti. Se ci troviamo nella parte bassa, in un ambiente come la zona giorno la scala potrà essere inglobata all’interno degli spazi, meglio in questo caso optare per una aperta, in cui a vista avremo gradini e ringhiere con corrimano. Nel caso in cui la scelta sia di non lasciarla a vista io che per necessità costruttive sia rilegata tra due spazi differenti, potremo chiuderla tra due muri, o magari rilegarla all’interno di uno dei due spazi: questa seconda opzione ci aiuterà sicuramente ad ingrandire otticamente l’ambiente che la accoglierà e a dare un maggiore movimento.
La scala può essere a una o più rampe,avere forma a L, a C, rettilinea o a chiocciola. Questa scelta è spesso data dallo spazio a disposizione per la progettazione al piano di partenza, che spesso purtroppo per ragioni economiche e di spazio produce più vincoli che libere scelte. Per quanto riguarda la scelta dei materiali, le possibilità son molteplici. Una scala preesistente in cemento armato può solamente essere rivestita, anche se con una ampia scelta di materiali che vanno dal legno, alla piastrella, alla moquette o al laminato plastico. Al di sotto potremo lasciare uno spazio a vista e inserire mobili su misura, oppure chiudere con pareti verticali contigue la scala e creare uno spazio di sgombero, molto utile.
Se invece abbiamo la possibilità di scegliere a monte il materiale da utilizzare potremo optare ad esempio per una scala autoportante in profilato metallico di sezione a noi più gradita e una base di appoggio per le pedate magari in legno.
Diversamente un’altra tipologia di scala molto particolare può essere quella della scala a sbalzo: i gradini, conficcati lateralmente nel muro restano a sbalzo nel vuoto. La parte a sbalzo corrisponde alla metà della lunghezza effettiva, mentre l’altra parte resta ancora all’interno del muro per garantirne la stabilità. In questo caso i materiali utilizzabili possono essere legno massello, lastre di acciaio, pietra, marmo e materiali plastici.
In questo casi in cui la scala resti a vista e a giorno, la possibilità di utilizzo dello spazio sottostante è molto ridotta per due motivi: in primo luogo occupare lo spazio sottostante rovinerebbe l’estetica raggiunta creando un effetto di troppo pieno, in secondo luogo tutto ciò che andremo a posizionare in quel luogo risentirebbe di polvere e sporcizia che cadendo dalle alzate aperte, andrebbe a depositarsi anti esteticamente e igienicamente su mobilie quant’altro, rendendo inoltre poco agevole la pulizia in quei luoghi.
Per quanto concerne la ringhiera invece, siamo in parte condizionati dall’ambiente che ci circonda: se abbiamo una casa rustica quasi sicuramente si opterà per una ringhiera in legno o ferro battuto, se al contrario ci troviamo a dover lavorare in un ambiente moderno e minimalista, potremo optare per semplici tondini in acciaio cromato finiti da un corrimano lineare in legno o lastre, in materiale trasparente oppure in acciaio con tagli e decori effettuati a laser.
Degne di nota sono le scale presenti in commercio, prefabbricate: ne troviamo moltissime nei vari fai da te, già perfette nella progettazione strutturale, disponibili in molteplici stili dal classico al moderno, solo da scegliere, acquistare ed installare, spesso facilmente anche da se. Il costo di queste scale prefabbricate spesso è inferiore a quelle progettate e costruite su misura in quanto son di produzione industriale, e sono altrettanto comode, pratiche e di qualità, inoltre dotate già nel pacchetto di ringhiera e corrimano, solo da assemblare in loco.