1/6 – Introduzione
L’innesto è una pratica agronomica che si realizza mediante la fusione di due elementi della pianta differenti tra loro. Questi elementi, che sono chiamati portinnesto e nesto, vengono saldati fino a determinare la nascita e la crescita di un’unica pianta. In questa guida vi spiegheremo quali operazioni svolgere dopo aver portato a termine un innesto. Ecco quindi, nel dettaglio, cosa fare dopo un innesto.
2/6 – Verificare l’attecchimento
Dopo aver ultimato quel particolare processo che va sotto il nome di innesto, il vostro lavoro sulla pianta non può tuttavia dirsi concluso. La buona riuscita di un innesto dipende infatti dal modo in cui tale innesto viene trattato nei momenti immediatamente successivi alla sua ultimazione. Per affermare quindi che un innesto sia andato a buon fine, occorre pertanto che vengano favorite una serie di condizioni di attecchimento della pianta. Quali? Innanzitutto è necessario rispettare la polarità dei due elementi, con la marza che non dovrà essere girata rispetto alla sua collocazione originaria. La seconda condizione è rappresentata dall’aspetto atmosferico. Un innesto, per attecchire, avrà bisogno di una temperatura non inferiore ai 25 gradi ed un buon tasso di umidità dell’aria. Infine, le due piante trattate dovranno presentare caratteristiche del tutto simili. Verificare giorno dopo giorno l’attecchimento della pianta è azione indispensabile per la crescita e la buona salute della pianta stessa.
3/6 – Eliminare una parte di portinnesto
Altra cosa da fare, dopo aver praticato un innesto, è quella di eliminare una piccola parte di portinnesto. E, in particolare, quella minuscola porzione del portinnesto posta immediatamente sopra all’innesto. Mantenetene quindi solo una piccola parte, che vi sarà molto utile, in quanto fungerà da sostegno per la nuova pianta. Questa piccola porzione di portinnesto è detta garretto, nella terminologia del giardinaggio.
4/6 – Applicare un sostegno
Ma se vi accorgete che il garretto non riesce ad assolvere compiutamente alla sua funzione di sostegno, dovrete per forza di cose cambiare la vostra strategia. Niente paura, perché c’è un’altra soluzione che, in taluni casi, è anche la più indicata. Tale soluzione alternativa consiste nell’applicare un sostegno alla nuova pianta. Il sostegno dovrà essere di tipo artificiale e potrà essere rappresentato, ad esempio, da una canna molto esile. Utilizzatene una che sia composta di materiali vegetali. Qualora ne foste sprovvisti, anche una lunga canna in plastica può fare al caso della vostra piantina.
5/6 – Mettere una legatura
Dopo aver inserito il sostegno artificiale, non dimenticate di inserire una legatura. Tale legatura deve essere del tipo “a otto” e dovrete fare particolare attenzione affinché non si verifichi un dannoso sfregamento tra la giovane pianta e il suo tutore. Solo una legatura cosiddetta a otto, appunto, garantirà alla pianta l’opportuno movimento, senza pregiudicarne la corretta crescita.
6/6 – Eliminare i germogli
Infine, dopo l’innesto, occorrerà svolgere un’ultima, importantissima, operazione: quella di eliminare, sia sulla superficie del portinnesto sia su quella della marza, l’insieme dei germogli che eventualmente dovessero svilupparsi. Tali germogli, infatti, potrebbero ostacolare la regolare crescita della nuova pianta. Meglio prevenire questo frequente inconveniente con un rapido intervento di potatura dei germogli. Ecco, in estrema sintesi, cosa fare dopo aver provveduto ad effettuare un innesto. Poche, semplici operazioni che garantiranno alla vostra pianta una crescita rapida, veloce e di cui andarne veramente fieri!