Illuminare casa con luci artificiale o naturale
Quante volte ci troviamo in ambienti troppo illuminati da infastidire gli occhi, o al contrario troppo poco illuminati da non riuscire a leggere? In luoghi in cui inconsciamente percepiamo fastidio e magari un “leggero cerchio alla testa..”? La causa nella maggior parte dei casi, è la non corretta illuminazione. Oltre all’arredo di un ambiente, alla disposizione degli spazi e dei mobili, è fondamentale che ci sia una corretta e quindi gradevole illuminazione. E non parliamo di gusto personale, ma di cosa è giusto e cosa no, di cosa è corretto fare in ambito illuminotecnico. Per disporre correttamente l’illuminazione in un ambiente e far si che si crei un buon confort abitativo, dobbiamo tenere in considerazione diversi punti, che vi elencherò di seguito.
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Importantissimo osservare molto bene l’ambiente da illuminare e determinare prima di tutto i punti luce “naturale”, ovvero considerare che la luce del sole che entra dall’esterno durante la giornata è la miglior alleata dei nostri occhi. Facciamo in modo che mobili, oggetti o tende troppo coprenti non limitino queste fonti importantissime di illuminazione. Cerchiamo inoltre di riprodurre il più possibile anche con le fonti di luce artificiale la stessa sensazione di luce naturale.
Atmosfera che si vuole ottenere: in questo è fondamentale tenere in considerazione l’attività che verrà svolta nei diversi ambienti. Se siamo in una zona giorno, cucina e salotto ad esempio, avremo bisogno di una luce abbastanza forte da poterci permettere di lavorare, di cucinare o fare altro; potremo permetterci di associare a questa una luce più tenue per i momenti di relax, in cui magari ci stendiamo sul divano: in questo caso la luce necessaria sarà decisamente inferiore. Se invece siamo in una zona notte potremo permetterci punti luce che diano un effetto più soft, diffondendo gradatamente l’illuminazione, magari utilizzando led o più punti luce applicati ad una controsoffittatura. Nei bagni può essere sufficiente una luce diffusa non troppo forte per la notte e un ulteriore aiuto per la sera, posizionata nei punti in cui serve, come lavabo e sanitari.
Tipologia di luce e apparecchio: puntuale, tipo faretto, diffusa, come le plafoniere, oppure che punti verso l’alto con un carter in modo da creare una luce indiretta. Ci sono molte possibilità di scelta sia per colore di luce che per tipologia di luce, per forma o per potenza (indicata coi watt).
Inoltre dal primo settembre di quest’anno è stata vietata la vendita delle vecchie lampadine ad incandescenza, sostituite da quelle a risparmio energetico, molto efficienti. Possiamo quindi optare per le lampadine a risparmio energetico o a quelle al led dal consumo bassissimo, il 10% del consumo di una a risparmio energetico e dalla durata molto più lunga.
Esiste inoltre un’altra tipologia di illuminazione poco diffusa e poco conosciuta: l’oled. Si basa su un processo innovativo scoperto negli anni ’80. Inizialmente la tecnologia è stata applicata a monitor e piccoli display per ottenere uno schermo sottilissimo e flessibile e con un livello di risoluzione molto. L’utilizzo negli ambienti invece rende le atmosfere soft ed eleganti, infatti la luce trasparente che produce questo tipo di illuminazione risulta simile a quella di una candela, non abbaglia, non ha bisogno di riflettori, lenti o prismi.
Inoltre i fogli illuminanti risultano sottilissimi e flessibili, così da creare una personalissima regolazione dell’atmosfera. L’illuminazione oled non necessita di apparecchi e può essere modellata per le esigenze anche più particolari. Posizione dei punti luce: in fase di progettazione abbiamo la possibilità di stabilire dove posizionare i n ostri punti di illuminazione. Abbiamo tre opzioni:
- A soffitto: lampada a sospensione oppure plafoniera
- A parete: applique, a luce diretta o indiretta
- A terra: piantane a flusso luminoso orientabile o fisso, a luce diretta o indiretta.
Dobbiamo anche considerare le dimensioni della stanza che prendiamo in esame. Spesso si vede un unico punto luce per ambiente, ma in realtà per una visione più confortevole sarebbe bene installare più punti magari con una minor intensità luminosa. Ad esempio in una stanza più allungata possiamo prevedere delle applique a luce indiretta alternate lungo i lati, oppure, in un salotto potremo pensare ad una luce centrale a piatto grande a soffitto per una ottimale visione e un paio di piantane o lampade da parete come ulteriore contributo senza troppe pretese di luce.
La luce indiretta, ovvero tutti quei sistemi di illuminazione che non rivolgono il flusso luminoso direttamente sul piano di lavoro o sull’oggetto rende più confortevole l’ambiente in cui si soggiorna e affatica meno la vista in quanto gode di un’altra superficie su cui “rimbalza” la luce ammorbidendola e togliendo quel brutto effetto di ombre “dure” del fascio diretto.
Colore delle pareti: può passare in secondo luogo ma non è così. Il colore delle pareti interne di un ambiente è sempre importante anche per l’illuminazione. A seconda del grado di colore e saturazione avremo bisogno di più o meno luce per ottenere uguale confort visivo. Il bianco resta la tinta più illuminante e schiarente, per tutti gli altri colori, partendo dal giallo a scurirsi avremo sempre una maggior richiesta di luce per ottenere un risultato ottimale. Teniamo sempre in considerazione tutto, il colore dei mobili, quello delle pareti e del pavimento per una corretta scelta di illuminazione