1/6 – Introduzione

Il legno lamellare è oggigiorno utilizzato in tantissime applicazione. Utilizzato principalmente per la realizzazione di mobili, questo particolare profilato ligneo è usato anche per realizzare strutture più o meno mastodontiche come gazebo o anche travi e tetti. La particolarità di questo legno è data dall’unione di più fogli di legno, dello spessore che varia dai 3 ai 4 cm, incollati insieme per conferire maggiore solidità al prodotto finale. Questo profilo tuttavia non è immune dalle tracce del tempo e ci sono alcuni fattori, come umidità e muffa che ne possono danneggiare la consistenza. Risulta molto comodo sapere come prevenire questi problemi. A tal fine oggi vi mostreremo alcuni consigli di manutenzione del legno lamellare.

2/6 – Progettazione prima di manutenzione

La prima vera manutenzione che potete fare per il vostro legno lamellare, è in fase di progetto. Anche se questa non è una vera e propria manutenzione, scegliere adeguatamente il tipo di legno da impiegare, in relazione con il fine ultimo che esso ha, può permettere una durata molto maggiore del componente. Ad esempio, se il lamellare verrà utilizzato per creare una struttura esposta agli agenti atmosferici è consigliabile utilizzare legni come il rovere, la robinia o il castagno. Considerate che qualsiasi tipo di legno, esposto ai raggi solari tenderà ad assumere una colorazione grigia.

3/6 – Idrorepellenti e vernici protettive

Un consiglio che potrebbe prolungare di molto la vita del vostro legno lamellare è quello di usare vernici protettive e idrorepellenti. L’utilizzo di tali vernici permette una durata maggiore in quanto evita l’azione diretta delle intemperie sulla superficie legnosa. Tuttavia questi trattamenti devono essere continuamente manutenuti, in quanto le intemperie tendono a staccarli via dal legno. Inoltre, un trattamento superficiale, come questo considerato, non è detto che prevenga problemi di degrado all’interno del legno stesso. Problemi che potrebbero insorgere qualora il legno presenti delle fessure. Il degrado quindi non è del tutto scongiurato.

4/6 – Trattamento in autoclave

Per riuscire ad intervenire su tutto il volume del legno lamellare, si può optare per il trattamento in autoclave. Anche questa non è un’operazione di vera e propria manutenzione, in quanto viene attuata prima che il legno venga posto nella sua sede definitiva e non può essere ripetuta una volta fissato. Anche questo trattamento però non è sinonimo di durata infinita. Inoltre gli agenti utilizzati per tali trattamenti sono molto tossici per l’uomo. È consigliabile quindi utilizzarli per legni lamellari che non stiano a stretto contatto con le persone. (Un trattamento in autoclave potrebbe essere perfetto per le travi di un soffitto).

5/6 – Manutenzione di travi interne

Se invece le travi, o comunque gli oggetti formati di legno lamellare, sono interni e non vengono perciò interessati dagli agenti atmosferici, la manutenzione è consigliabile, ma non obbligatoria. Si può anche in questo caso dare una mano di vernice protettiva, ma di solito questa operazione è attuta più per fini estetici che funzionali. Serve infatti per valorizzare le venature del legno o per riuscire a togliere agevolmente un’eventuale macchia.

6/6 – Trattamento anti insetti

Un problema che si riscontra, soprattutto negli oggetti di grandi dimensioni, è la presenza di xilofagi, piccoli insetti che si annidano nel legno, soprattutto in quelli che presentano alte temperature e che sono difficilmente accessibili all’uomo. Questi possono provocare un cedimento del legno lamellare, vanno perciò aboliti prima che possano creare seri danni. L’unica manutenzione possibile in questo caso, è revisionare il legno un paio di volte all’anno e pianificare una disinfestazione nel caso in cui essi siano presenti. Una revisione accurata del legno è consigliabile anche per quanto riguarda la presenza di acqua. Il legno ammuffisce molto facilmente in presenza di acqua ed è quindi opportuno intervenire al primo segno di infiltrazione.