1/6 – Introduzione
I tessuti sui quali è più semplice effettuare la lavorazione a macramè sono quelli realizzati in lino. Il macramè rappresenta un’arte molto antica, che veniva praticata fin dal XII secolo dagli Arabi. Per chi non ha una base di ricamo e non possiede una buona dimestichezza in questo ambito, si tratta di un’attività sicuramente un po’ difficile da svolgere. Tuttavia questa forma d’arte può essere tranquillamente appresa, ed è sufficiente disporre di un po’ di buona volontà. La sua esecuzione consiste nell’annodare i fili, in modo tale da ottenere dei merletti ornamentali che serviranno ad impreziosire le lenzuola e le tovaglie. Per poter svolgere il lavoro, si ha la necessità di un piano d’appoggio resistente ed in grado di garantire stabilità. Tra l’altro, l’imbottitura deve risultare solida, per fare in modo di appuntare i fili necessari ad effettuare i vari intrecci. Nella presente guida, pertanto, spiegheremo le principali tecniche di lavorazione base del macramè.
2/6 Occorrente
- Piano d’appoggio
- filato di cotone numero 5
3/6 – Una tecnica di base prevede la creazione del nodo cordoncino, che si ottiene con 2 passaggi
Una tecnica di lavorazione di base è quella che prevede il nodo cordoncino. In buona sostanza, dopo aver doppiato i fili ed averli inseriti tutti e 4 nel portanodi, sono sufficienti solamente due passaggi per ottenere il nodo in questione. È necessario prendere il primo filo con la mano destra, per poi andare a posizionarlo a sinistra, mantenendolo perfettamente teso. Successivamente, con la mano sinistra occorre prenderlo da sotto e, insieme al secondo filo che andrà avvolto al precedente una volta, è necessario chiuderlo tirando verso sinistra. A questo punto, si dovrà nuovamente avvolgerlo, tirando ancora verso sinistra, ed ottenendo un nodo cordoncino completo. Il secondo passaggio da mettere in pratica consiste nel prendere il primo filo, ed a seguire il terzo, per poi avvolgerlo per due volte nell’altro. In definitiva, come risultato si avrà un secondo nodo cordoncino.
4/6 – Una tecnica alternativa consiste nel cominciare utilizzando un filato di cotone numero 5
Per chi non ha una buona dimestichezza con il macramè, il nostro consiglio è quello di cominciare utilizzando un filato di cotone numero 5. Pertanto, occorre cominciare il lavoro, appoggiando un filo che presenti una lunghezza doppia rispetto a quella del cuscino stesso, sopra ad un cuscino, bloccandolo alle estremità di quest’ultimo con un paio di spilli. Questa tecnica consiste nell’effettuare dei lavori con il nodo piatto. In questo caso è necessario cominciare preparando 4 fili della lunghezza di circa 60 centimetri, i quali dovranno essere doppiati. Successivamente occorre esercitare una pressione sul primo dei 4, per poi annodarlo “a cappio” sul filo portanodi. In seguito si dovrà procedere alla stessa maniera per gli altri 3 fili, per poi prendere il primo filo di destra, e passarlo al di sotto dei 2 fili collocati al centro e sopra all’ultimo.
5/6 – Il nodo piatto consente di ottenere tanti motivi, attraverso pochissimi passaggi
Successivamente è necessario prendere il filo a sinistra, per poi posizionarlo sopra a quelli che si trovano al centro, quindi all’interno dell’anello formatosi. Il prossimo step consiste nel prendere il filo di sinistra, per poi passarlo sotto ai fili situati al centro, e sopra al filo che si trova a destra. Quest’ultimo deve essere lasciato passare sopra ai due centrali ed all’interno dell’anello che si sarà formato. A seguire, occorre stringere con le dita i fili al centro verso l’alto, realizzando il nodo piatto completo. Attraverso il nodo piatto, ripetendolo quante volte, è anche possibile ottenere moltissimi motivi. Per approfondire le nozioni che abbiamo citato in questa breve guida, vi invitiamo a consultare i siti internet e a visualizzare il video YouTube allegati. In particolar modo, il video spiega passo dopo passo le varie operazioni da mettere in pratica, riguardo le tecniche di lavorazione di base.