La manutenzione di una piscina è un’attività per nulla semplice, che deve essere effettuata non solo rispettando tutte le normative di legge in materia di igiene e sanità, ma deve anche garantire la perfetta efficienza della piscina stessa. In particolare, vi illustreremo come mantenere pulita l’acqua della vostra piscina.

Manutenzione piscina: come mantenere l’acqua pulita

Effettuare la manutenzione della piscina rappresenta un passaggio fondamentale per mantenerla davvero pulita e per essere certi che sia sempre igienizzata e pronta per l’uso. In commercio esistono diversi prodotti chimici necessari per la regolazione del pH e per disinfettare l’acqua con un trattamento a base di cloro, un sistema che si contraddistingue per la sua grande semplicità ed efficacia.

Effettuare ricambi costanti dell’acqua

Per mantenere pulita l’acqua, il rimedio migliore è quello di effettuare ricambi costanti di acqua, almeno il 5% del volume della piscina. Tale intervento andrebbe praticato almeno una volta ogni 3-4 giorni, al fine di moderare la formazione di acido cianurico. Infine, vi è anche una importante raccomandazione per chi gestisce il trattamento dell’acqua della propria piscina. In questi casi il consiglio è infatti quello di utilizzare degli specifici prodotti in polvere, granulari o pasticche che, una volta immessi nell’acqua della piscina, sono in grado di preservare il naturale odore e la purezza dell’acqua stessa, evitando così la formazione di olezzi fastidiosi.

Cattivo odore dell’acqua della piscina: praticare un processo di clorazione

Un ulteriore consiglio, soprattutto se l’acqua presenta cattivi odori, è quello di praticare una clorazione shock. Questo intervento consiste nel dosare una quantità di cloro almeno 10 volte il valore delle clorammine presenti nell’acqua della piscina, in modo da trasformarle in gas azotato, lasciando quindi che si disperdano. Dopo aver effettuato tale intervento, vi accorgerete che l’odore dell’acqua migliorerà in modo sensibile, consentendovi di effettuare bagni davvero all’insegna del massimo relax e del massimo grado di igiene.

Cattivo odore dell’acqua della piscina: effettuare un intervento di filtrazione

Infine, in caso di cattivi odori dell’acqua, si potrebbe anche predisporre un vero e proprio intervento di filtrazione. In tale modo sarà possibile aspirare tutte le impurità, sia quelle galleggianti sulla superficie dell’acqua come foglie e insetti, sia quelle che sono solite formarsi lungo l’intero fondale della piscina. Con il continuo contatto con l’acqua, anche le impurità trattenute all’interno del filtro, grazie al processo di decomposizione al quale vanno incontro, possono infatti produrre dei cattivi odori. Per evitare che ciò accada, è opportuno lavare il filtro almeno una volta a settimana. Successivamente, lo sporco dovrà essere espulso per mezzo della messa in scarico.

Manutenzione piscina: come regolare il pH dell’acqua

Uno dei problemi più ricorrenti delle piscine riguarda i livelli di pH, i quali possono variare soprattutto a causa del cloro, che ha l’importante compito di disinfettare l’acqua. Vediamo allora come regolare il PH dell’acqua della piscina.

Occorrente

  • Mascherina
  • Guanti protettivi
  • Acido
  • Secchio di plastica
  • Bicarbonato di sodio

Misurare il pH della piscina

Il pH della piscina deve essere regolato in base ai risultati del test. I migliori kit per la misurazione del pH consentono di calcolare la quantità di acido da aggiungere per correggere il pH stesso. In genere è necessario conoscere il volume della piscina per calcolarne la quantità necessaria. In generale, il pH dell’acqua della piscina tende ad aumentare, il che è dovuto alla clorazione, alla dispersione di sostanze organiche (sudore, urina, etc.) e alla tendenza della natura ad equilibrare il pH dell’acqua stagnante a circa 8,5.

Piedi in piscina

Alzare i livelli di pH

Il pH elevato della piscina può essere ridotto con un acido. Quelli più adatti sono
l’acido cloridrico liquido (acido muriatico) e l’acido secco (bisolfato di sodio). In questo caso, occorre prestare estrema attenzione quando si aggiunge la sostanza alla piscina, poiché la negligenza può provocare delle gravi ustioni sulla pelle. Prima di aggiungere l’acido, assicurarsi che non vi siano nuotatori nell’acqua e che la pompa sia in funzione. Per mescolare l’acido, utilizzare un secchio di plastica, aggiungendo sempre l’acido all’acqua e mai l’acqua all’acido.

Riempire il secchio per 3/4 con l’acqua dalla piscina, dopodiché aggiungere una piccola quantità di acido (5 ml per m²) versandolo lentamente nell’angolo più remoto della piscina. Se si aggiunge una grande quantità di acido, è opportuno farlo in più fasi; non aggiungere mai grandi quantità di acido alla piscina in una sola volta. Dopo averlo aggiunto, consentire alla pompa di far circolare l’acqua per almeno 4 ore, quindi testare nuovamente il pH, che deve essere compreso tra 7.0-7.6, con 7.2 che rappresenta il livello ideale.

Abbassare i livelli di pH

Se invece il pH della piscina è basso, il processo per aumentarlo è molto più semplice poiché sarà sufficiente intervenire con una sostanza alcalina, che è molto meno rischiosa dell’acido utilizzato per abbassarlo. Per alzare i livelli di pH della piscina si può usare anche del semplice bicarbonato di sodio, la cui quantità necessaria dipende proprio dagli stessi livelli di pH. Per livelli fino a 5.0, è sufficiente una piccola quantità di bicarbonato (10 grammi per m²); aumentare le dosi in proporzione ai livelli di pH, sciogliendo il bicarbonato direttamente nella piscina.

Manutenzione piscina: come trattare l’acqua

Come abbiamo visto, in commercio esistono diversi prodotti chimici necessari per la regolazione del pH e per disinfettare l’acqua con un trattamento a base di cloro, un sistema che si contraddistingue per la sua grande semplicità ed efficacia. Dopo aver agito sul pH dell’acqua, vediamo ora come trattarla.

Occorrente

  • Cloro liquido
  • Pastiglie granulari
  • Filtro anti residui

Il processo di sanificazione

Dopo aver svolto un’opportuna regolazione del pH, occorrerà passare alla disinfezione e alla sanificazione. Il prodotto in assoluto più utilizzato per svolgere questa funzione è rappresentato dal cloro. Questa imprescindibile sostanza per ogni piscina, si presenta sotto differenti formati, che possono essere pastiglie, cloro granulare o cloro liquido.

La prima azione da fare all’avvio della piscina è dunque quella della clorazione shock o clorazione d’urto. In questa fase si deve raggiungere una altissima concentrazione di cloro (circa il doppio rispetto al solito, 10-15 gr/m³). In questo modo vi garantirete un’azione rapida ed efficace e che si deve svolgere all’inizio della stagione, oppure successivamente ad una giornata contraddistinta da forti precipitazioni atmosferiche.

Piscina

Il trattamento anti alghe

Quando l’acqua della piscina risulta torbida e le pareti interne palesano un’ombreggiatura verde, è necessaria un’attenta opera di manutenzione. In particolare, è fondamentale utilizzare un trattamento antialghe. La causa principale delle alghe in piscina è determinata da una disinfezione insufficiente dell’acqua. Fenomeno che solitamente si verifica quando il pH è troppo alto, oppure quando vi è una eccessiva presenza di nitrati. In tutti questi casi, l’antialghe è fondamentale per ricreare un ambiente che sia ideale per gli ospiti della piscina.

Il trattamento di flocculazione

Ma si può verificare anche l’eventualità in cui l’acqua della piscina smetta di essere trasparente e diventi invece torbida. Questo si verifica a causa della presenza di piccoli residui che affiorano sul ciglio dell’acqua. In questo caso diventa assolutamente necessario un trattamento di flocculazione.

La flocculazione rappresenta un processo chimico di aggregazione delle micro particelle che non vengono trattenute dalla filtrazione. Il trattamento viene effettuato per permettere a tutti i prodotti inquinanti di condensarsi nell’acqua, in modo da essere trattenuti dal filtro e dunque facilmente eliminati, consentendo dunque all’acqua di tornare limpida e pura in pochissimi minuti.