1/4 – Introduzione

La cultura e le tradizioni giapponesi hanno sempre avuto molto fascino, per via del significato di cui spesso sono ammantati. Lo stesso discorso vale per la cosiddetta “arte vegetale”, riguardante piante e giardini: il fenomeno del momento riguarda il Kokedama. Si tratta letteralmente di piante sospese in aria, dall’aspetto simile a piccoli bonsai: sono composizioni molto scenografiche e, se ben curate, anche molto resistenti.

2/4 – Kokedama: significato e preparazione

Il Kokedama è un antico metodo di coltivazione nato in Giappone nel ‘600 e consiste nel coltivare piante non in vaso realizzando una sorta di sfera vegetale, composta da muschio, argilla e terriccio. Le Kokedama, per la loro composizione, sono state progettate proprio per resistere a lungo, praticamente senza cure costanti. Possono utilizzarsi diverse tipologie di piante di piccole dimensioni, da quelle ornamentali (felci, begonie e orchidee) a quelle aromatiche (lavanda, timo e salvia) fino a quelle grasse. Proprio queste ultime si rivelano ideali per creare le Kokedama, essendo di solito piante di piccole dimensioni che crescono lentamente.
Il primo passo da fare per preparare in casa le Kokedama è preparare una palla composta da argilla espansa drenante (akadama), terriccio fangoso e acido (ketotsuchi). Il prossimo passo è inserire, in questa palla vegetale, la pianta, facendo penetrare bene le radici all’interno.

3/4 – Il Kokedama: composizione scenografica e facile da curare

La palla di terriccio, con tanto di pianta, deve essere ricoperta con del muschio precedentemente inumidito in acqua, in modo da farlo aderire perfettamente a tutta la superficie. Avvolgere poi uno spago attorno al Kokedama in modo da mantenere sempre più compatta la forma sferica, con la possibilità anche di appendere la composizione vegetale. Prima però è importante immergere il Kokedama, per almeno un paio di ore, in acqua, in modo che le radici la assorbano il più possibile. Solo dopo aver fatto sgocciolare il tutto, è possibile sistemare il Kokedama nell’angolo prescelto.

Soppesandolo nel tempo, è facile capire se il Kokedama ha bisogno di acqua, ossia quando è secco e leggero: in quel caso si può innaffiare tramite uno spruzzino o immergendo ancora una volta la sfera in acqua.

4/4 – Leggenda

Si narra che il Kokedama sia stato inventato da un contadino giapponese che era talmente povero da non potersi permettere un semplice vaso per curare la sua amata piantina: fu così che ideò un miscuglio di fango e muschio, dove la pianta crebbe sana e rigogliosa.